Ultime notizie marea nera: l'eventuale uso di esplosioni atomiche nel golfo del Messico  va bloccato. Danni immensi e incalcolabili per ambiente, oceano e mari, vita in ogni parte del mondo
USA e BP stanno studiando l’eventuale uso di esplosioni atomiche (una o più)  nel Golfo del Messico per ‘TAPPARE’ il buco di 53 centimetri (il principale) e altri da cui la BP ha dichiarato di non sapere come fare a fermare la fuorisuscita di petrolio.
Oltre ai danni incalcolabili della fuoriuscita di petrolio già avvenuta e di quella che verrebbe fino a che non si trovasse un’altra soluzione (vedasi precedente nostro comunicato del 13.5.2010), i danni sarebbero dovuti anche alle radiazioni e alle sostanze radioattive (isotopi rad.) immessi nell’oceano dall’esplosione nucleare.


Ricordiamo:

1-La corrente del Golfo trasporta le acque (in questo caso sarebbero irrorate di isotopi radioattivi) fino in Europa e altrove
N.B.gli ultimi studi vedono una circolazione della c.d.g. più ampia e interconnessa a livello planetario che prima non era nota.

 
2- E’ possibile che con l’evaporazione e i flussi di piogge collegati alla corrente del Golfo ci possano essere immissioni in quota con la formazione di nubi radioattive (gli isotopi radioattivi più leggeri possono essere portati in aria dall’evaporazione delle gocce d’acqua) anche in altre aree del globo.
Dicono gli esperti che hanno condotto lo studio pubblicato: <>

 

3-La o le esplosione/i nucleari nel Golfo del Messico ovviamente apporterebbero un ulteriore danno specifico sugli esseri viventi di tutta l’area direttamente assoggettandole ad una dose di radiazioni immediatamente con l’esplosione e in seguito per un tempo indeterminato di almeno decenni alle conseguenze della presenza di un intero ecosistema radioattivo.

 
4-Il trasporto di una massa d’acqua radioattiva attraverso l’Oceano Atlantico in particolare avrebbe conseguenze imprevedibili e dannose sugli altri ecosistemi marini - Europa in primis dove vari rami tra i più consistenti della Corrente del Golfo arrivano su tutta la costa dell’Atlantico e soprattutto dall’altezza della Francia alla Scandinavia.

 
5- I danni economici e per la vita sono imprevedibili e incalcolabili ancora di più che per l’eventualità, in varie parti del mondo e non solo per l’economia che ruota intorno al Golfo del Messico (pesca, turismo, ecc.)

 
6- Come detto anche in qualche comunicato d’agenzia: NON VI SONO MAI STATI ESEMPI DI ESPLOSIONI IN QUESTE CONDIZIONI
"In passato questo metodo e' stato usato almeno 5 volte - aveva scritto il quotidiano - la prima per spegnere i pozzi a gas di Urt Bulak, il 30 settembre 1966. La carica usata fu da 30 chilotoni, una volta e mezza quella di Hiroshima, ma fatta esplodere a 6 chilometri di profondita".

C'e' un particolare tuttavia, e non e' un dettaglio da poco: il metodo dell'esplosione controllata non e' stato mai testato sott'acqua.


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Commenti

Perchè anzichè pensare ad eplosioni atomiche non è stata cosiderata l´ipotesi di posizionare grossi quantitatvi di esplosivo convenzionale Non sarebbe un metodo certo per chiudere il pozzo Max
commento inviato il 27/05/2010 alle 6:45 da Max  
non è vero esattamente questa ipotesi...perche cmq perche studia la fisica, le bombe atomiche di nuavo generazione dopo l esplosione non lasciano nessun tipo di radiazione e sporcizia....allora perche non usarlafatemi sapere che ne pensate agg. rdo16@hotmail.de
commento inviato il 08/06/2010 alle 6:49 da rdo1991  
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