Ultime notizie ambiente - Sembra un
paradosso, ma è così: ci sono voluti dieci anni di campagne
ambientaliste e un tortuoso percorso legale, ma alla fine una legge
europea vieta il legno illegale e promette di punire le violazioni.
Si tratta di un importante passo
avanti per proteggere le foreste del pianeta, la biodiversità e i popoli
indigeni.
La direttiva è frutto di un compromesso tra il
Parlamento europeo e la Commissione, e tra punti di forza e di
debolezza, ma se ben applicata, avrà un impatto positivo sulla foreste
del pianeta e sui loro abitanti. Questo significa anche che i paesi in
via di sviluppo potranno finalmente iniziare a beneficiare delle risorse
forestali che fin'ora sono state depredate dal taglio illegale.
La
nuova legge obbliga gli operatori a riferire in modo trasparente
l'origine del legno importato. Inoltre, essi devono valutare il rischio
di illegalità e spetta a loro prevenirne l'origine illegale. Tutti gli
operatori sono tenuti a fornire informazioni sull'otigine del legname
venduto. Queste misure forniranno una maggiore trasparenza nella filiera
del legno, riducendo il rischio di presenza sul mercato di legnamedi
origine illegale.
Purtroppo è ancora debole il sistema delle
penalità, da definirsi a livello nazionale, senza sanzioni minime
fissate a livello europeo. Questo rende possibile per le imprese di
spostarsi verso paesi con sanzioni basse, che saranno quindi premiati
per la scarsa affidabilità, mentre il commercio illegale rischia di
continuare a prosperare. Anche l'esclusione dalla nuova legge dei
prodotti stampati è anche una occasione mancata, considerando i 3,2
miliardi di euro annui di importazioni editoriali.
Le associazioni
ambientaliste hanno promesso di vigilare sull'implementazione della
legge nei prossimi anni.
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