Ultime notizie Tuscia, il lago di Vico - Riassumiamo i recenti nudi fatti: La Asl di Viterbo con comunicazioni dell'8 luglio 2010 (prot. n. 34971 e prot. n. 34972) informa i sindaci di Ronciglione e Caprarola dei risultati di recenti analisi di campioni d'acqua del lago di Vico prelevati prima e dopo gli impianti di depurazione e li invita ad adottare le seguenti misure:
a) divieto di uso potabile, cioe' quale bevanda abituale;
b) divieto d'incorporazione in alimenti prodotti da industrie alimentari;
c) divieto di utilizzo per la cottura di alimenti di consumo familiare e nelle attivita' di ristorazione collettiva', conseguentemente invitando i sindaci a disporre altresi' "l'espletamento di un approvvigionamento idrico alternativo mediante l'utilizzo di acqua idonea al consumo umano erogata da autobotte al fine di poter garantire un livello essenziale di assistenza alla popolazione, in alternativa alle limitazioni d'uso imposte per l'acqua".
I Comuni di Caprarola e di Ronciglione, rispettivamente con ordinanze n. 50 del 13 luglio 2010 e n. 25 del 13 luglio 2010, recepiscono la comunicazione della Asl ed effettualmente dispongono il divieto di uso potabile (scilicet: quale bevanda) dell'acqua erogata dagli acquedotti proveniente dal lago di Vico.
Questa la sostanza.
La pubblica amministrazione si esprime con atti scritti.
E le parole sono pietre.
Cosa ne emerge con chiarezza cristallina?
1. Che dopo infinite manovre diversive, ritardi non innocenti, scellerate sottovalutazioni e colpevoli mistificazioni da parte di troppi gabbamondo, finalmente le istituzioni preposte sulla base dei dati disponibili inequivocabilmente convengono sul punto decisivo: l'acqua emunta dal lago di Vico e distribuita dagli acquedotti comunali non deve essere bevuta. Punto e a capo.
2. Quindi aveva ragione l'"Associazione italiana medici per l'ambiente" che da anni si batte per responsabilizzare le istituzioni ed informare la cittadinanza, affinche' si effettuino analisi rigorose delle acque del lago, affinche' si risani l'ecosistema lacustre, affinche' si applichi il principio di precauzione, affinche' si tuteli la salute della popolazione. Ora le istituzioni confermano. Punto e a capo.
3. Occorre adesso procedere con somma urgenza a realizzare tutti gli interventi necessari; interventi che la medesima "Associazione italiana medici per l'ambiente" aveva proposto al Tavolo tecnico riunito presso la Provincia di Viterbo molti mesi fa e successivamente aveva riformulato nella parte finale dell'esposto presentato lo scorso marzo ai Ministri di Ambiente e Salute. Punto e a capo.
Nessuna istituzione puo' piu' continuare nella strategia dello struzzo, nel gioco dello scaricabarile, nell'irresponsabile inerzia, nella dolosa sottovalutazione e mistificazione.
Il rispetto delle leggi, la tutela del diritto alla salute di ogni persona, e la difesa dell'ambiente e dei beni comuni, costituiscono un dovere ineludibile per la pubblica amministrazione e per ogni pubblico ufficiale.
L'associazione "Respirare"
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