La Commissione europea ha adottato una decisione che definisce i criteri necessari per raggiungere il buono stato ecologico dei mari europei. Grazie a questi criteri, gli Stati membri potranno mettere a punto strategie coordinate per la protezione dell'ambiente marino all'interno di ciascuna regione marina, in modo da garantire la coerenza delle azioni e la comparabilità dei progressi ottenuti nelle varie regioni.

La definizione dei criteri è richiesta dalla direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino, finalizzata a raggiungere il buono stato ecologico di tutte le acque marine dell'Ue entro il 2020. Janez Potočnik, commissario europeo per l'ambiente, ha dichiarato in proposito: "Vogliamo che i nostri mari siano produttivi e in buono stato di salute. Questa decisione è il primo passo verso la definizione di obiettivi precisi per il raggiungimento del buono stato ecologico. L'adozione della decisione sui criteri per il buono stato ecologico durante l'Anno internazionale della biodiversità è un ulteriore passo avanti nello sviluppo della strategia Ue a favore della biodiversità dopo il 2010".

La decisione della Commissione sui criteri per il buono stato ecologico delle acque marine è incentrata su vari aspetti degli ecosistemi marini, come biodiversità, popolazione ittica, eutrofizzazione, sostanze inquinanti, rifiuti e rumore. I criteri e i relativi indicatori definiti nella decisione sono basati sui pareri scientifici e tecnici forniti da esperti indipendenti e gli Stati membri sono tenuti a impiegarli per determinare lo stato ecologico dell'ecosistema marino. I criteri si basano su obblighi esistenti e sull'evoluzione della normativa Ue e comprendono elementi dell'ambiente marino non ancora contemplati nelle politiche esistenti.

Tuttavia, sebbene alcuni criteri siano pienamente sviluppati e operativi, altri necessitano di ulteriori perfezionamenti. La decisione mette in luce la necessità di migliorare le conoscenze scientifiche per valutare il buono stato ecologico, al fine di sostenere un approccio ecosistemico alla gestione delle acque marine dell'Europa. Sarà quindi necessario rivedere i criteri alla luce delle nuove conoscenze scientifiche acquisite. Con "buono stato ecologico" si intende che lo stato ambientale complessivo delle acque marine è tale da consentire l'esistenza di oceani e mari dinamici e diversificati dal punto di vista ecologico, in buono stato di salute e produttivi.

Lo sfruttamento dell'ambiente marino deve essere contenuto entro livelli sostenibili per salvaguardare il potenziale di utilizzi e attività della generazione attuale e di quelle future. Questo significa che occorre tenere pienamente conto della struttura, delle funzioni e dei processi degli ecosistemi marini, proteggere le specie e gli habitat marini ed evitare il declino della biodiversità causato dall'uomo.

Per raggiungere l'obiettivo fissato dall'Ue di raggiungere il buono stato ecologico di tutte le acque marine entro il 2020, gli Stati membri devono mettere a punto strategie che si traducano in piani d'azione per applicare un approccio ecosistemico alla gestione delle attività umane. Il buono stato ecologico deve essere stabilito a livello delle regioni o sottoregioni marine sulla base degli 11 descrittori qualitativi dell'ambiente marino specificati nella direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino. La cooperazione regionale è essenziale in tutte le fasi di attuazione della direttiva.


Fonte: www.aiol.it

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