Stop alla quinta giornata di campionato, i calciatori incrociano le braccia e proclamano uno sciopero senza confronto tra le parti. Non accadeva da oltre quarant'anni. "E' un atteggiamento molto grave", afferma il presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta che ci va giù duro contro la decisione dell'Aic, il sindacato dei calciatori, di non scendere in campo il 25 e 26 settembre. "Stiamo parlando di 5-600 soggetti con retribuzioni medie di oltre un milione e mezzo di euro - continua il presidente Beretta - e si tratta di un segnale pessimo per tutte le altre categorie di questo Paese che si confrontano con problemi economici molto gravi". E pure il presidente del Palermo Maurizio Zamparini si schiera contro l'Aic definendola un'organizzazione di "quattro stupidotti" chemanovrano dei "ragazzi".
Il motivo dello sciopero proclamato dall'Assocalciatori nasce dal mancato accordo con la Lega sulla riforma del contratto collettivo. "Noi abbiamo messo un programma sul quale ci siederemo poi a discutere", fa sapere Zamparini, "se loro invece pensano di partire da una posizione di forza, mi auguro che il calcio italiano prenda spunto dalla Nba di dieci anni fa, faccia una serrata e li mandi tutti a casa". Il presidente del Palermo tuttavia continua a tenere aperta la porta del dialogo: "Speriamo ci sia qualcuno di buon senso che si metta al tavolo a discutere le cose giuste, perché la Lega non vuole cose ingiuste".
Il difensore del Milan Massimo Oddo, portavoce dei giocatori della serie A, fa sapere come i giocatori ritengono di essere dalla giusta parte e fa sapere che "noi siamo lavoratori come tutti gli altri, avere ingaggi alti non può significare godere di meno diritti. Lo sciopero è contro il mancato rinnovo del contratto collettivo, ma anche contro lo status di oggetto con cui noi calciatori siamo trattati". A sostegno di Oddo, ci sono tutti i capitani delle altre squadre, da Francesco Totti a Alex Del Piero a Javier Zanetti.