Pietro Calabrese, un grande del giornalismo italiano è morto questa mattina in una clinica di Roma, città dove era nato 66 annifa. Era da tempo ammalato di tumore.
Numerosissimi messaggi di cordoglio non solo dal mondo del giornalismo, ma anche da quello istituzionale e non solo. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio nel suo messaggio esprime "dolore per la scomparsa del giornalista e una commossa partecipazione al cordoglio del mondo dell'informazione e al dolore della famiglia per la scomparsa di Pietro Calabrese, grande firma del giornalismo italiano che nella sua lunga e multiforme esperienza professionale ha saputo indagare con lucidita' ed indipendenza la realta' e le trasformazioni della societa".

"Dedico la vittoria al pubblico ferrarista ma un pensiero va a Pietro Calabrese", ha affermato Montezemolo dopo la grande vittoria della Ferrari, nella telefonata che ha fatto per congratularsi con tutta la squadra e per dedicare la vittoria al giornalista ed ex direttore del Messaggero e della Gazzetta dello Sport scomparso.

Pietro Calabrese fu corrispondente prima dell'Ansa e poi de Il Messaggero dove nel 1988 venne nominato redattore capo, responsabile del servizio cultura de Il Messaggero. Nel 1990 lasciò il quotidiano romano, e fino al 1993 fu capo del servizio arti e spettacoli de L'espresso. Rientrò a Il Messaggero nel 1993 come redattore capo centrale. Nel 1995 fu promosso vicedirettore e l'anno successivo fu nominato direttore responsabile de Il Messaggero, incarico che ricoprì fino al settembre 1999.
Passò in seguito alla Rai, e poi si trasferì a Milano per la Rcs, che gli affidò la direzione del mensile Capital e poi della Gazzetta dello Sport. Nel 2004 diventò direttore del settimanale Panorama, in sostituzione di Carlo Rossella, direzione che lasciò nel 2007.

L'11 ottobre 2007 lasciò la direzione del settimanale, che venne affidata a Maurizio Belpietro. Contestualmente, fu nominato dall'allora sindaco di Roma Walter Veltroni membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Cinema, che organizza la Festa del Cinema di Roma. Si dimise il 29 aprile 2008, dopo le elezioni amministrative che videro l'affermazione di Gianni Alemanno.

Nel novembre 2009, durante un'intervista televisiva, rese pubblica la sua malattia dicendo di essere stato colpito da un tumore al polmone. E da allora ogni settimana sul 'Magazine' del 'Corriere della Sera' raccontò la sua vicenda di malato e le cure cui si sottoponeva. Da questa esperienza ne nacque un libro, di prossima uscita.

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