Egregio Sindaco,
domani, probabilmente, uscirà la graduatoria del concorso per sei posti part/time da Usciere III° Livello riservato alle categorie protette che doveva servire a stabilizzare gli ultimi sei “borsisti” da oltre dieci anni in servizio al Comune senza alcun diritto garantito agli altri lavoratori (ferie, malattia, contributi etc.).
Ho seguito in prima persona l’iter di stabilizzazione di tutti i 114 lavoratori che, in qualità di borsisti, per diverse motivazioni e con diverse mansioni, erano in servizio presso il Comune; ed anche in questo caso ho presenziato alle prove del concorso e, prima che i risultati vengano resi noti, sento la necessità di condividere con Lei alcune riflessioni sulle modalità di svolgimento dello stesso e sugli esiti che, presumo, ne scaturiranno.
Le modalità di svolgimento del concorso, infatti, egregio Sindaco, hanno mostrato la vera “FACCIA” della sua Amministrazione.
Sicuramente sono di poco conto per Lei le problematiche dei “diversamente abili”; Lei ama i forti, i vincenti, gli affaristi, coloro che smuovono capitali come Lei afferma “per il bene della Città” (???).
Ma un Sindaco non è, e non deve essere, solo un cinico “Manager”; DEVE, o meglio dovrebbe, interessarsi anche delle Fragilità della comunità che rappresenta.
Vede signor Sindaco sicuramente Lei aveva cose più importanti di cui interessarsi: investimenti – urbanistica – porto – affari, piuttosto che accorgersi che i “borsisti”, ed i loro familiari, avevano avuto fiducia nelle sue parole e riposto le loro speranze in quanto contenuto, in maniera chiara ed inconfutabile, nelle quattro delibere adottate dalla Sua Giunta, propedeutiche al concorso, nelle quali veniva ben specificato che tutte le procedure dello stesso sarebbero state finalizzate al completamento del riassorbimento delle ultime borse di lavoro.
I “borsisti” e le loro famiglie avevano “ABBOCCATO” e accettato di buon grado la proposta di modificare la dotazione organica dell’Ente creando sei posti part time, a tre ore lavorative, anziché tre posti a tempo pieno; e questo perché tra loro, caro Sindaco, esiste una parola, poco usata nei suoi ambienti, che si chiama “SOLIDARIETÀ”: i sei posti da “Usciere”, seppure part time, avrebbero garantito l’ingresso di tutti e non avrebbero lasciato fuori nessuno.
Ed invece si sono trovati ad affrontare un concorso impostato con procedure mai usate in Italia per l’avvio di disabili ad un tirocinio formativo di sei mesi (questa procedura non è usata e prevista da nessuna legge, neanche per l’assunzione di persone normodotate), nel quale è stato azzerato il punteggio dei titoli di anzianità non facendoli rientrare nella stesura della graduatoria finale (anche questo in netto contrasto con la delibera che approvava il bando ed anche questa procedura usata per la prima volta in un concorso per il reclutamento di categorie PROTETTE)
Una procedura che ha reso impraticabile il percorso concordato con i funzionari dell’Ufficio Provinciale di Collocamento dei disabili che, in un recente incontro con i rappresentanti dei borsisti, hanno manifestato netta contrarietà al nuovo iter procedurale “contorto” sapientemente creato dalla sua Amministrazione.
L’accordo della conferenza Stato /Regioni, datoci dalle funzionarie dell’Ufficio Provinciale, che Lei ben conosce perche consegnatole recentemente, prevede un iter evidentemente “troppo semplice” per Lei o, peggio ancora, non consono alle sue aspettative. Infatti al punto 3 “Indirizzi applicativi ai sensi dell’art. 39 del d.lgs. 165/2001”comma a) recita “i disabili con invalidità superiore al 66% ovvero persone con handicap intellettivo e/o psichico che, attraverso la stipula di apposita convenzione di inserimento mirato con i competenti servizi provinciali, abbiano svolto programmi di tirocinio presso pubbliche amministrazioni,...POSSONO ESSERE ASSUNTI CON CHIAMATA NOMINATIVA, AI SENSI DELL’ARTICOLO 11 DELA L. 68/1999”.
Di più: il D.P.R. 09.05.1994 n. 487 “Regolamento recante norme sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi”, all’art.32, c.2, sancisce che “Le direzioni provinciali del lavoro, in conformità alla disciplina attuativa dell'articolo 16 della legge 28 febbraio 1987, n. 56, in quanto applicabile, avviano i soggetti aventi titolo all'assunzione obbligatoria alla prova tendente ad accertare l'idoneità a svolgere le mansioni, secondo l'ordine di graduatoria di ciascuna categoria, in misura pari ai posti da ricoprire” ed ancora al comma 4 che ”Le prove non comportano valutazione comparativa e sono preordinate ad accertare l'idoneità a svolgere le mansioni del profilo nel quale avviene l'assunzione.
Vede Signor Sindaco, i ragazzi non hanno partecipato ad un “Concorso Sereno” come riportato sui giornali dai suoi addetti stampa; ero lì ed ho visto e vissuto con loro momenti indescrivibili nell’atrio davanti al suo ufficio, ho vissuto con loro lo stress e le tensioni di essere sottoposti a valutazione comparativa che, invece, è espressamene esclusa per legge, li ho visti tremare e piangere per la paura di non farcela a fare una prova che doveva dimostrare semplicemente che erano in grado di fare ciò che da dieci anni quotidianamente fanno negli uffici comunali. E questo perché si è avuta la bella pensata di far concorrere loro, candidati con disabilità psico_cognitive con altri candidati con disabilità fisiche senza prendere in considerazione, come invece previsto per legge, le diverse tipologie d’invalidità.
Ho visto gli altri candidati presenti, con disabilità diverse da quelle dei “Borsisti”, mostrare tutto il loro disagio nel concorrere e misurarsi con loro.
Mi sarei aspettata, infine, Caro Sindaco, essendo io una “romantica sognatrice”, che si sarebbe presentato, come un qualsiasi altro vero Sindaco avrebbe dovuto fare, per portare un saluto a questi ragazzi SPECIALI, che lavorano da anni al fianco di “colleghi speciali” (i dipendenti del comune che Lei spesso denigra), che li hanno aiutati, incoraggiati e sostenuti in questi 10 anni, nei quali sono stati abbandonati a loro stessi.
E’ appena il caso di sottolineare che il disagio provato dai ragazzi è aumentato progressivamente in questi dieci giorni di estenuante attesa della graduatoria; un'attesa anch’essa in deroga alle leggi esistente che prevedono (art.6 c.5 D.P.R.09.05.1994 n.487) che “Al termine di ogni seduta dedicata alla prova orale, la commissione giudicatrice forma l'elenco dei candidati esaminati, con l'indicazione dei voti da ciascuno riportati che sarà affisso nella sede degli esami.” e che lascia presagire che l’esito del concorso non sarà quello previsto dalle delibere propedeutiche allo stesso: ovvero il completamento del riassorbimento delle ultime borse di lavoro. Un esito che non accetteremmo, caro Sindaco, e che, oltre che mortificare ulteriormente i lavoratori in questione e ledere i loro diritti, non sanerebbe definitivamente la situazione pesando ulteriormente sulle casse comunali.
Vede egregio Sindaco ho voluto condividere con Lei queste riflessioni, ma mentre scrivevo mi sono interrogata sulla reale utilità di parlare a Lei e con Lei, avvezzo nel mostrarsi forte con le persone più deboli, di rispetto delle regole, di sensibilità, di rappresentanza di un’intera comunità con le proprie fragilità, e mi sono risposta che, probabilmente, è azione da povera illusa quale io, fieramente, sono: illusa che possa esistere un mondo migliore in cui, come minimo, ognuno con le proprie specificità, trovi diritto di cittadinanza e dove le regole vengano rispettate e non interpretate e piegate alle proprie convenienze.
Ma lei, probabilmente, questo linguaggio, così come l’amore per la propria terra e la propria gente, non è nemmeno in grado di capirlo!
La voglio però tranquillizzare: sapremo trovare orecchie capaci di ascoltare ed in grado di pretendere il rispetto della legge: è una promessa.
Simona Ricotti
