Il Padiglione della Regione Lazio, nello spazio dell’Enoteca Regionale Palatium, ha ospitato il Provincial Recostruction Team, guidato dal Comandante della Brigata Alpina Taurinense Claudio Berto, che negli ultimi sei mesi è stato impegnato a Herat in Afganistan per promuovere un progetto di sviluppo volto a introdurre la coltivazione dello zafferano al posto del papavero da oppio nelle valli sottratte all’influenza talebana. Una missione finalizzata a dare un futuro autonomo, attraverso l’agricoltura, agli abitanti della provincia afgana di Herat dov’è impegnato il contingente italiano.

Lo zafferano coltivato in Afganistan è stato presentato al Salone del Gusto 2010 dove ha riscontrato grande successo. “Lo zafferano coltivato in Afganistan da una cooperativa di 480 donne è un prodotto autoctono di alta qualità altamente remunerativo – conferma Piero Sardo, Presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità – e presto diventerà un prodotto garantito da Terra Madre”. Per presentare il prodotto l’Enoteca Palatium, in collaborazione con il Comune di Vigevano, ha proposto un risotto realizzato con il riso della Lomellina e lo zafferano portato dal contingente italiano. “Ho accolto con entusiasmo l’invito – dichiara l’Assessore alle Politiche Agricole e Valorizazione dei Prodotti Locali, Angela Birindelli – a essere parte di questo ambizioso progetto che sarà foriero di grandi successi. Dobbiamo ringraziare il contingente italiano impegnato a portare la pace nella provincia afgana di Herat. Con il loro impegno, i soldati italiani stanno dimostrando come attraverso l’agricoltura si possa dare una prospettiva nuova a tante donne martoriate dalla dittatura talebana e creare delle prospettive di sviluppo concrete in un territorio difficile”.  

Ha fatto visita ai produttori del Lazio anche Vandana Shiva, vicepresidente di Slow Food International, attivista politica e ambientalista, che si è battuta per cambiare pratiche e paradigmi nell'agricoltura e nell'alimentazione e nel 1993 ha ricevuto il Right Livelihood Award, il premio che si affianca al tradizionale Premio Nobel, che riconosce gli sforzi compiuti da persone e gruppi, in particolare del Sud del mondo, per una società migliore e un'economia più giusta. “E’ un onore avere avuto come ospite Vandana Shiva, donna impegnata da sempre nell’ambito agroalimentare nonché ambasciatrice di pace e promotrice di un’agricoltura basata sulla biodiversità e la lotta agli OGM”. A suggello di questa giornata così ricca di appuntamenti e incontri di alto spessore, anche la visita di Carlin Petrini, presidente Slow Food International. “Questa bellissima giornata  al Salone del Gusto - aggiunge la Birindelli – si è conclusa nel migliore dei modi con la presenza del fondatore di Slow Food tra i produttori del Lazio, a dimostrazione che il cibo ‘Buono, Pulito e Giusto’, passa anche per il territorio laziale”.

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