Gemelle scomparse, ultime notizie testamento, Cerignola Foggia -
Matthias Schepp, dirigente di una multinazionale di tabacchi era di origine canadese, ma residente in Svizzera. Dopo essersi lasciato travolgere da un treno in corsa la notte del 3 febbraio scorso, era stato trovato tra i binari vicino alla stazione Campagna di Cerignola. L'uomo aveva 43 anni ed era residente a Losanna. Era scappato da casa il 30 gennaio con le due figlie gemelle di 6 anni, in seguito a un litigio con la moglie, da cui si stava separando, Irina Lucidi, 44 anni. La donna è originaria di Ascoli Piceno, ma si era trasferita da tempo a Losanna. Dopo essere stata contattata telefonicamente dal dirigente della squadra mobile della questura di Foggia, Alfredo Fabbrocini, si era dichiarata sconvolta ma speranzosa di poter riavere le sue due figlie.


Ora è saltato fuori un testamento di Matthias Schepp, ritovato nella sua abitazione, in cui scrive di lasciare una abitazione alla moglie ed altri beni alle gemelle.

Intanto sono riprese da questa mattina le ricerche di Alessia e Livia, le gemelline scomparse, stamani, durane una riunione svoltasi presso il commissariato del luogo. Nell'operazione sono coinvolte più di 100 persone tra forze dell'ordine, volontari, unita' cinofile ed elicotteri. Piovono inoltre varie segnalazioni di persone che affermano di aver individuato nel territorio italiano le due bambine. Si tratta di testimonianze caotiche che impediscono, più che aiutare, il lavoro delle ricerche.


Laura Pagnini

Commenti

I 7000 euro prelevati a Marsiglia potrebbero essere la chiave di volta per capire cosa sia successo. Per quale motivo l´uomo avrebbe dovuto prelevare quella cifra per poi essere ritrovato con solamente 100 € in portafoglio Ha pagato per affidare le bambine a qualcuno Ha cambiato veicolo L´utilizzo di cash piuttosto che altro serve anche a non rendere rintracciabili i propri movimenti.
commento inviato il 06/02/2011 alle 4:14 da Edv  
Credo che le strategie con cui si cerchi di comprendere la follia generata dal dolore non servano a nulla. Ipotizzare quello che una persona pensa in momenti così folli, di perdizione, lontani dalla realtà, sociale, civile, possa diventare un gioco perverso. Una difesa che non permette di non vivere la realtà oggettiva, l´accaduto; un modo per non affrontare la verità della separazione. La follia è primitiva, banale e inprevedibile, é male. Purtroppo non ha confini, ne´ limiti. Come il bene, l´amore.
commento inviato il 14/02/2011 alle 9:59 da clara agosti  
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