ITALIANI, ITALIANITA’ E DIFESA DEL TERRITORIO

Passeggiando per le vie di Viterbo, nel centro come nella periferia, li puoi incontrare. Sono i giovani viterbesi e della provincia, “fieri di essere italiani”. Almeno così puoi leggere scritto sulle loro magliette a caratteri cubitali.
Una fierezza data forse dalla vittoria della nostra Nazionale agli ultimi mondiali? Dalla dieta mediterranea? O forse per le nostre bellezze locali, veline e miss Italia in prima linea?. Beh, chi non sarebbe fiero di tutto questo?
Ritengo però che, oltre al sopramenzionato, una tale fierezza dovrebbe esplicarsi poi in una difesa del territorio, dalle invasioni barbariche di centrali nucleari (di tutte le generazioni perché tutte hanno dimostrato di non essere sicure), di centrali al carbone, di rifiuti tossici di stampo ecomafioso o meno, di edilizia selvaggia, di stupro paesaggistico ed ambientale.
Sulla scia delle emergenze, di cui questo paese è prodigo, si assiste sempre alla distruzione non solo del presente, ma anche del futuro.
Per questo riteniamo che un altro modello economico non solo è auspicabile, ma inderogabile.
Mentre in tutti i paesi del mondo le questioni primarie in agenda sono l’ambiente e l’economia, in Italia sembrano essere ben altre.
Un esempio. Alla Regione Lazio il PD (con o senza la “L”) con un blitz a sorpresa, ha autorizzato l’apertura di una cava di basalto nel territorio del comune di Proceno (S.D n. 245/5). Questo, mentre il consigliere di Rifondazione Ivano Peduzzi chiedeva chiarimenti in merito alla stessa, chiedendo il rinvio del voto, in quanto erano pervenute richieste di incontro da parte della Sovrintendenza e della Provincia di Grosseto. Incontri che, per correttezza di rapporti istituzionali, si sarebbero dovuti svolgere preventivamente (come da stralcio verbale commissione Ambiente della Regione Lazio del 31 Luglio 2008).
Stessa richiesta di rinvio e di approfondimento era stata avanzata inoltre dal comitato di cittadini e studiosi costituitosi a Proceno, che ha prodotto una voluminosa documentazione tecnica sull’impatto ambientale e culturale della cava di basalto. L’area interessata dalla cava, infatti, era candidata a diventare territorio “sotto speciale vincolo paesaggistico”. Ma – e sarebbe una strana coincidenza – sembra che tale richiesta di riconoscimento sia stata ritirata dal Comune di Proceno pochi giorni prima del via libera della Regione Lazio all’apertura della cava stessa.
Il fatidico 31 Luglio scorso, nella commissione ambiente della Regione Lazio, il buon Parroncini, infischiandosene della Provincia di Grosseto, della Regione Toscana e del comitato dei cittadini e di quella “bellissima cartolina”, patrimonio italiano (questo sì da difendere con fierezza), dava il via alla cava di Basalto a Proceno con tre voti a favore (2 del PD e 1 dell’Italia dei Valori) e due “feroci” e tacite astensioni di Alleanza Nazionale e Forza Italia.
Quello che la natura ha fatto in migliaia di anni, in due minuti viene “sistemato” da tre illuminati consiglieri, compreso il difensore del territorio Parroncini.
Ormai è chiaro a tutti perché Veltroni farebbe volentieri a meno di noi.

Massimo Miccini
Riccardo Fortuna
Gruppo Provinciale PRC/SE Viterbo

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