CATENA UMANA PER FERMARE IL NUCLEARE. Borgo Sabotino (Latina), domenica iniziativa per sostenere il ''sì'' al referendum.
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Domenica 17 aprile a Borgo Sabotino una catena umana circonderà la ex centrale atomica per chiedere di fermare il nucleare. L'iniziativa è indetta dal Comitato Pontino per i SÌ, con il Comitato Laziale “VOTA SÌ per fermare il nucleare”, nell'ambito della mobilitazione nazionale a sostegno del referendum che si terrà il 12 e 13 giugno.
Alle ore 9 partirà la biciclettata da Piazza del Popolo a Latina che raggiungerà alle ore 10 i partecipanti presso il piazzale di Foce Verde, sul Lido di Latina.

La mobilitazione internazionale in memoria del disastro di Chernobyl del 26 aprile del 1986, promossa ormai da diversi anni dall'organizzazione francese Sortir du Nuclèaire, in questi giorni è drammaticamente attuale alla luce dell'incidente nella centrale nucleare di Fukushima in Giappone, la cui gravità è stata elevata al grado 7, il massimo, della scala internazionale INES, raggiunto fino ad oggi solo dall'incidente della centrale della ex Unione Sovietica.

Il programma della manifestazione prevede la partenza alle ore 9 di una biciclettata da Piazza del Popolo che raggiungerà alle ore 10 i partecipanti presso il piazzale di Foce Verde, sul Lido di Latina. Una lunga catena umana circonderà la centrale nucleare di Borgo Sabotino, lungo i 6 chilometri del perimetro.

Obiettivo della manifestazione è creare attenzione nella popolazione sia sulla scadenza referendaria di giugno sia sulla questione della costruzione del deposito nucleare, del futuro rientro del materiale fissile dalla Scozia e sull'inevitabile allungamento dei tempi di chiusura ed aggravamento della procedura di decommissioning della centrale, il cui termine si profila sempre più un'incognita con cui anche le future generazioni di cittadini dovranno fare i conti.

La scelta dell’atomo continua ad essere rischiosa. Anche per i reattori di terza generazione EPR attualmente in costruzione sono emersi gravi problemi di sicurezza, denunciati a novembre 2009 le Agenzie di Sicurezza di Francia, Regno Unito e Finlandia. Senza considerare che non è stato ancora risolto il problema delle scorie.
Il nucleare non serve all’Italia. Il Paese ha una potenza elettrica installata di più di 100.000 megawatt, mentre il picco di consumi oggi non supera i 57.000 megawatt. Inoltre il nucleare non ridurrebbe la nostra dipendenza energetica dall’estero.
L’energia nucleare è infine costosa e controproducente per le tasche dei cittadini e per l’economia del Paese. Per tornare all’atomo bisognerebbe ricorrere a fondi pubblici e garanzie statali, quindi alle tasse e alle bollette pagate dai cittadini. Tutte risorse importanti sottratte ai finanziamenti per la ricerca, per l’innovazione tecnologica, alla diffusione dell’efficienza energetica e le energie rinnovabili.

Informazioni e contatti
Comitato Laziale “VOTA SÌ per fermare il nucleare”
Email: fermiamoilnucleare.lazio@gmail.com

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