“L’invasione dei fiori di loto che minaccia di soffocare il Lago di Nemi può essere fermata solo ricorrendo allo sradicamento delle piante, dragando la porzione di lago interessata. Si tratta di un intervento non complesso ma certamente impegnativo, che va condotto con meticolosità, poiché queste piante hanno la capacità di rigenerarsi anche a partire da piccoli frammenti”. È quanto dichiara in una nota Andrea Tupac Mollica, Coordinatore dei Verdi dei Castelli Romani.
“Abbiamo sollecitato ai nostri tecnici - spiega Mollica - l’individuazione della migliore soluzione possibile e la risposta che abbiamo ottenuto è chiara: l’eventuale lotta chimica a questa specie vegetale, data la sua eccezionale tenacia, richiederebbe il ricorso a una quantità spropositata di agente diserbante, tale da avvelenare il lago e la sua fauna”.
“Purtroppo - continua il Coordinatore dei Verdi castellani - a quanto ci risulta, non esiste neanche un adeguato fitofago, un antagonista biologico, in grado di eliminare queste piante belle a vedersi, ma perniciose per i bacini lacustri”.
“Questo episodio apparentemente di scarsa importanza - conclude Mollica - evidenzia con chiarezza allarmante quanto sia fragile e prezioso l’ecosistema del nostro territorio e come siano necessari controlli puntuali e rigorosi per preservarlo. La responsabilità nella conservazione del territorio spetta alle istituzioni preposte, certo, ma anche la popolazione residente deve saper fare la sua parte e adottare comportamenti virtuosi ed accorti, se non vogliamo rischiare di rovinare in poco tempo ciò che la natura generosamente ha donato a noi castellani”.
Commenti |
||
nessun commento... |