INCONTRO GORBACIOV REAGAN: 25 anni fa lo storico vertice di Reykjavik per bandire le armi atomiche. Ultime notizie Roma - A distanza di 25 anni dallo storico incontro fra i presidenti Mikhail Gorbaciov e Ronald Reagan al vertice di Reykjavik, l’Ong ambientalista Green Cross sottolinea la mancanza di sforzi adeguati per bandire le armi atomiche e frenare la militarizzazione degli affari. Da qui la necessità, da parte dei leader odierni, di azioni lungimiranti che possano rispondere alle molteplici sfide che compromettono il presente e il futuro di miliardi di persone.

«In un mondo dominato da nuove minacce, le armi nucleari non possono risolvere i reali problemi di sicurezza che ci troviamo ad affrontare oggi e, anzi, l’affidamento a queste ultime può contribuire a rendere la situazione sempre più pericolosa» afferma Mikhail Gorbaciov, presidente fondatore di Green Cross International, organizzazione che dal 1993 lavora a favore della sicurezza ambientale globale, ponendo l’accento sullo stretto legame tra insicurezza e conflitto, tra degrado ambientale e povertà.

A Gorbaciov il merito, durante l’incontro avvenuto nei giorni 11 e 12 ottobre del 1986, di aver avviato insieme a Reagan iniziative che portarono a una significativa riduzione delle forze nucleari a medio e lungo raggio, compresa l’eliminazione di un’intera classe di missili. I negoziati di Reykjavik, invertendo l’escalation delle armi nucleari che aveva minacciato il mondo per una generazione, rappresentarono un punto di svolta nella storia mondiale e aprirono la strada alla fine della Guerra Fredda.

«Nel 1986 i leader dell’Unione Sovietica e degli Stati Uniti sono stati all’altezza della sfida ed hanno avviato una trasformazione globale - dichiara Alexander Likhotal, presidente di Green Cross International -. Oggi, come 25 anni fa, il mondo deve fare un bilancio delle sfide attuali. Entro il prossimo decennio, i cambiamenti climatici incontrollati ci esporranno al rischio di danni catastrofici e irreversibili su scala globale. I nuovi leader devono dimostrare lo stesso coraggio di 25 anni fa: servono una nuova visione e una capacità di guidare le trasformazioni».

Secondo l’organizzazione fondata da Gorbaciov, tagliare le spese militari, che a livello mondiale nel 2010 hanno raggiunto 1,6 trilioni di dollari, significherebbe creare enormi “dividendi di pace”, utili per superare le sfide globali del presente.

«In questo periodo di crisi abbiamo l’imperativo di rifiutare l’uso delle armi - dichiara il presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio -. Così come ha dimostrato alla fine degli anni ’80 l’azione di Gorbaciov, è possibile realizzare trasformazioni epocali, come l’emancipazione e la liberazione di interi popoli, senza sparare un solo colpo. La conversione di almeno parte delle spese militari libera enormi quantità di risorse, utilizzabili per difendere l’ambiente, aiutare la rinascita verde dell’economia e assicurare un futuro durevole ai nostri figli e nipoti».

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