Impatto della delocalizzazione della mitilicoltura e dell’allevamento dei pesci, situazione del ripascimento delle spiagge, inquinamento per allacci fognari mancanti, gestione e ampliamento dei porti del Golfo: sono numerose le questioni scottanti affrontate oggi durante la conferenza stampa convocata a bordo della Goletta Verde di Legambiente, ormeggiata per la prima volta nel porto di Formia, nell’ambito della campagna “Goletta Verde nel Lazio” realizzata da Legambiente Lazio grazie alla collaborazione dell’Assessorato all’Ambiente e alla Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio e, per questa tappa, del circolo Legambiente “Barba di Giove”.
“L’equilibrio del Golfo di Gaeta è fragile, se da una parte sembra si intravedano risultati positivi sulla qualità delle acque dall’altra siamo molto preoccupati per vecchi e nuovi impatti che rischiano di minare l’area – dichiara
Entrando nel merito delle singole questioni, si evidenzia, ad esempio, che a tutt’oggi persistono, nei comuni rivieraschi e non, condotte fognarie che non sono ancora state allacciate ai depuratori, così come su un altro fronte, il ripascimento delle spiagge lascia intravedere nuovi problemi di erosione probabilmente ulteriormente accelerati dai prossimi interventi che subirà l’area portuale di Formia, ma anche l’ampliamento del porto commerciale a Gaeta ed il progetto del nuovo porto di Formia pongono interrogativi sull’impatto sulle correnti marine e su tutto l’ecosistema del Golfo marino e terrestre, anche rispetto all’impatto sulla viabilità. La delocalizzazione della mitilicoltura e dell’allevamento dei pesci va realizzata allontanando subito dal litorale gli impianti come prevede la nuova legge regionale sull’acquacultura. Allo stesso tempo vanno salvaguardate le attività veliche, oramai diventate usuali all’interno del Golfo, oggi in seria discussione a causa sia della delocalizzazione degli impianti di mitilicoltura che itticoltura, nonché dell’aumentato traffico di navi.
“Viste le tante questioni ancora aperte e la stretta interconnessione tra le problematiche che sono di interesse sovra comunale, occorre uno sforzo verso una maggiore collaborazione tra i Comuni del Golfo perché l’agire abbia un positivo effetto sull’intero area, che si presenta come un tutt’uno per quanto riguarda
Sono intervenuti all’iniziativa: Fabio Pezzone, Assessore al
Per il terzo anno consecutivo la Goletta Verde “Cattolica” di Legambiente torna a solcare i mari della nostra Regione, con la campagna Goletta Verde nel Lazio realizzata da Legambiente Lazio grazie alla collaborazione dell’Assessorato all’Ambiente e alla Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio. Una campagna per informare, denunciare, proporre: dal lavoro per migliorare la qualità delle acque marine e la tutela delle coste, per promuovere il turismo e una portualità più sostenibile e denunciare i troppi accessi negati alle spiagge e al mare del Lazio, per informare sull’inquinamento marino e sul pericolo nucleare che nuovamente incombe sulla nostra Regione, per riportare l’attenzione sui cambiamenti climatici, che rischiano seriamente di danneggiare le nostre coste, a causa dell’aumento di temperatura in atto. Ma la Goletta Verde nel Lazio non è solo mare… la campagna promuove infatti attività e iniziative che vedono il mare come una risorsa capace di unire tanti temi all’insegna dell’ambiente: dalla solidarietà alla cooperazione, dallo sport al turismo sostenibile fino alla promozione dei prodotti tipici e delle unicità dei territori.
Per la prima volta, quest’anno La Goletta Verde è ospitata anche nel Porto di Formia, sede proprio in questi giorni di accesi dibattiti.
Goletta Verde e il Circolo Legambiente “Barba di Giove”da anni compie monitoraggi nel Golfo di Gaeta, impegnandosi e mostrando la massima collaborazione per raggiungere soluzioni condivise alle tante problematiche che interessano un ambiente con un così fragile equilibrio.
Tra questi i più attuali restano:
· Le attività veliche, oramai diventate usuali all’interno del Golfo con una recente forte crescita che non può che dare lustro e creare un indotto economico duraturo per la zona, sembrano oggi esseere messe in seria discussione sia dalla delocalizzazione degli impianti di mitilicoltura che itticoltura, nonché dall’aumentato traffico di navi che si prevede possano attraccare nel golfo, che comporterebbero pochi e stretti canali di passaggio nonchè di spostare le aree di gara in aree diverse da quelle attualmente in uso e non di pari caratteristiche. Proprio per questo rinnovato interesse per la nautica nel nostro territorio, sarebbe auspicabile un maggior coordinamento tra autorità portuale, nucleo industriale, amministrazioni e soggetti privati, che portasse ad individuare luoghi che non fossero immediatamente a ridosso della linea di costa per poter posizionare cantieri e quant’altro attiene tale settore, in tal modo si potrebbe restituzione alla fruizione collettiva quei tratti di costa oggi occupati da cantieri ed altre attività, e che creano una cesura tra le città ed il mare. Avere un lungomare più gradevole e più fruibile è senza alcun dubbio utile a tutto il comprensorio, ne aumenterebbe l’attrattiva turistica.
· Il fatto che si possa sviluppare un polo della nautica è cosa ben diversa dal proliferare dei porti turistici, il nostro golfo ha un sovraffollamento di progetti portuali che se realizzati tutti creerebbero un ingorgo non da poco sia a mare che a terra.
Viste le tante questioni ancora aperte e la stretta interconnessione tra le problematiche che sono di interesse sovra comunale, occorre uno sforzo verso una maggiore collaborazione tra i Comuni del Golfo perché l’agire abbia un positivo effetto sull’intero area, che si presenta come un tutt’uno per quanto riguarda il mare, la movimentazione delle merci, delle persone ed il turismo in generale.
Þ Chiediamo quindi che si istituzionalizzi un gruppo di lavoro relativo a tali questioni ma che veda coinvolti tutte le realtà rivierasche (Formia-Gaeta-Minturno)
Þ Chiediamo che i Comuni di Gaeta, Minturno ed Itri deliberino in merito all’istituzione del Golfo come area sensibile, seguendo l’esempio del Comune di Formia.
Þ Auspichiamo che l’autorità Portuale, in sinergia con il Nucleo Industriale, si impegnino affinché il trasporto su ferro sia la forma prioritaria di movimentazione delle merci di Gaeta e che conseguentemente si adoperino per la realizzazione del tratto di linea ferroviaria che permetta nell’immediato di unire “Viviano “ con il Porto.
Þ Chiediamo che l’autorità Portuale realizzi quelle infrastrutture che permettano l’attraversamento del lungomare Caboto in modo da collegare le varie aree portuali senza interferire con il traffico esistente.
Þ Chiediamo che sia mitigato quanto più è possibile l’impatto visivo di quelle strutture o opere che possano deturpare la linea di costa.
Þ Che venga definitivamente chiarita e definita la questione del pontile petroli e dell’ex Agip
Þ Chiediamo ai Comuni di continuare nell’opera di controllo degli scarichi abusivi e nella realizzazione dei tratti di rete fognaria ove necessari.
Þ Chiediamo che sia reso evidente e fruibile in piena sicurezza dai naviganti il corridoio tra gli allevamenti di cozze e che gli impianti di itticoltura e che questi possano a breve essere collocati “offshore” ossia li dove erano previste le gabbie per i tonni così come ribadito lo scorso 2 ottobre nell’audizione alla commissione Agricoltura del presidente dell'Autorità portuale del Lazio, onorevole Fabio Ciani, secondo l’applicazione della nuova legge regionale sull'acquacoltura, approvata lo scorso marzo dal Consiglio regionale.
Þ Chiediamo al Comune di Formia di completare il tratto di marciapiedi che colleghi Vindicio con Gaeta, una unione simbolica e che consente un passeggiata in sicurezza.
Þ Chiediamo un maggior coinvolgimento dei cittadini del Golfo sulle scelte strategiche del territorio.
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