FARMACIA LIBERALIZZAZIONI

FARMACIA, LIBERALIZZAZIONI / enorme inganno all'Italia e al Governo dai titolari di farmacie

Salute ROMA 17/01/2012

Liberalizzazioni. Ultime notizie Roma - UnoNotizie.it - I titolari di farmacia, attraverso i propri rappresentanti, stanno perpetrando un colossale inganno al Governo e ai cittadini. Dichiarandosi contrari alla liberalizzazione della fascia C, ma disponibili all’abbassamento del quorum sino a 3.500 abitanti per farmacia, prendono in giro le Istituzioni e il Paese.

L’obiettivo è quello di sempre: non cambiare nulla dell’attuale assetto monopolistico detenuto.

Dati alla mano e facilmente verificabili, con l’abbassamento del quorum a 3.500 non si aprirebbero che poche centinaia di farmacie, per la precisione 301 nei comuni con popolazione superiore a 70.000 abitanti.

Gli italiani non si accorgerebbero nemmeno del cambiamento.

Zero farmacie a Milano, Napoli Torino, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Trieste. Una sola farmacia in più a Trento, Piacenza, Ancona, Brindisi, Varese.

E’ questa la liberalizzazione del settore di cui ha bisogno il Paese? Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti crede proprio di no.

E’ inutile – ribadisce il Presidente MNLF (Movimento Nazionale Liberi Farmacisti) Vincenzo Devito – liberalizzare il prezzo dei farmaci di fascia C e dare la possibilità di fare sconti se non viene contestualmente liberalizzata la rete distributiva. Gli sconti non verranno fatti e i cittadini non ne riceveranno alcun vantaggio.

Ben altri potrebbero essere i risultati in termini di investimenti (600/700 milioni di euro), nuova occupazione (7.000 nuovi posti) nuove aziende (3.500) se si liberalizzassero i farmaci con obbligo di ricetta ma non dispensati dal S.S.N. 120 milioni di euro l’anno sarebbero risparmiati dai cittadini.

In un momento in cui a tutti vengono chiesti sacrifici è davvero incredibile - conclude Devito – che una casta di privilegiati si rifiuti di fare il proprio dovere rinunciando alla propria posizione di monopolio. Se dovessero vincere ancora una volta le corporazioni sarà veramente difficile andarlo a spiegare ai tanti lavoratori che sono in cassa integrazione o alle tante famiglie che quest’anno dovranno “stringere la cinghia”.

Una risposta che dovranno fornire anche quei partiti che pur richiamandosi alla libertà, sono i più strenui difensori del corporativismo italiano a danno dell’interesse generale.

Commenti

Che balle dite a solo Casoria 80.000 abitanti si aprirebbero al 7 farmacie. In alcune città il quorum è già intorno ai 3500, perchè si è verificata una dimunuzione della popolazione residente. Ricordo che nel lontano 1898 un certo Crispi fece una riforma delle farmacie in chiave liberalizzatrice, cioè ognuno era libero di aprire una farmacia dove meglio credeva e successe un casino; quindi prima di parlare a vanvera guardate le cose anche con il terzo occhio (Eduardo De Filippo).
commento inviato il 15/01/2012 alle 2:22 da vittorio

Forse molti hanno dimenticato che i farmacisti hanno gia permesso un abbassamento dei prezzi sia con le parafarmacie che con i farmaci generici....ora si chiede a loro di continuare a dare......ridicolo Forse le parafarmacie nn hanno pensato che se i farmaci di fascia c escono dalle farmacie loro verranno schiacciati dalla grade distribuzione.....pensateci bene....sarebbero gli unici a guadagnarci veramente....
commento inviato il 15/01/2012 alle 4:09 da Michele

A Catania già le farmacie sono in sovrannumero, questo è un dato certo ma poi si può definire liberalizzazioni l´abbassamento del quorum con istituzione di migliaia (vedremo)di farmacie assegnate solo per punteggio Ci sarebbe molto da discutere e anche molto da riflettere. In primis le parafarmacie verranno schiacciate dalle nuove aperture uccidendo di fatto il doppio canale, infierendo su attività che già partono enormemente svantagiate alle quali si devono gli spiragli di concorrenza in un settore completamente ingessato , inoltre cosi facendo si rafforza il sistema monopolistico delle farmacie che saturano il mercato e si rafforzano numericamente sul territorio ed allontanano da se gli spettri della libera professione. Per finire i concorsi per titoli di fatto eliminano i giovani farmacisti dalle graduatorie e premieranno più che i vecchi dipendenti i soliti noti tra cui i poveri titolari di farmacie rurali. Dott. Vincenzo Pappalardo -Vicepresidente Essefarm
commento inviato il 15/01/2012 alle 8:23 da dott. Pappalardo

RISPOSTA A MICHELE: esaminiamo due punti del tuo ragionamento: 1) Forse molti hanno dimenticato che i farmacisti hanno gia permesso un abbassamento dei prezzi sia con le parafarmacie che con i farmaci generici....ora si chiede a loro di continuare a dare...... --- LA RIFORMA STORACE CONSENTI´ LO SCONTO SUI MEDICINALI OTC (da banco) E SOP (senza ricetta), MA LE FARMACIE LO HANNO INIZIATO A PRATICARE SOLO DOPO LA RIFORMA BERSANI del 2006, CHE HA APERTO IL MERCATO DI QUEI FARMACI AL NUOVO CANALE DELLE PARAFARMACIE, E QUINDI ALLA CONCORRENZA (PER INTENDERCI IL MONOPOLIO DELLA FEDERFARMA PRIMA D´ALLORA POTEVA FARE CARTELLO SUI PREZZI). LE FARMACIE FATTURANO IN MEDIA 1,5 MILIONI ALL´ANNO, E LA PERDITA CHE HANNO AVUTO DA QUELLA LIBERALIZZAZIONE E´ STATA SOLO DELLO 0.1 (OGNI 100 EURO CI HANNO PERSO 10 CENTESIMI). 2)TE LO DICO NEL PROSSIMO MESSAGGIO.
commento inviato il 15/01/2012 alle 3:45 da silvio

2) Forse le parafarmacie nn hanno pensato che se i farmaci di fascia c escono dalle farmacie loro verranno schiacciati dalla grade distribuzione.....pensateci bene....sarebbero gli unici a guadagnarci veramente.... --- RISPONDO PRIMA COI DATI: COL DECRETO BERSANI APERTE 3823 PARAFARMACIE AD OGGI, DI CUI SOLO 300 DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE. OTTENENDO LA FASCIA C NON SI ROVINEREBBE NESSUNO, TANTOMENO LE FARMACIE, CHE CONSERVEREBBERO L´ESCLUSIVA DEI FARMACI DI FASCIA A, QUELLI CONVENZIONATI, CHE SONO ALLA BASE DEL MERCATO FARMACEUTICO, RESTANDO QUINDI IL PUNTO DI RIFERIMENTO DEI CITTADINI ANCHE PER TUTTO IL RESTO, COL VANTAGGIO CHE TUTTO IL RESTO SAREBBE PIU CONVENIENTE. SOLO SE VOLESSERO ROVINARE LA DECIMA PARTE DI FARMACIE E PARAFARMACIE SAREBBE PER LORO IMPOSSIBILE TROVARE IN GIRO FARMACISTI DA PIAZZARE, ANCHE A PAGARLI ORO (E CONSIDERA CHE OGGI UN FARMACISTA DIPENDENTE GUADAGNA POCO PIU DI 1200 EURO NETTI, POI DA DOVE LI PESCANO ALTRI FARMACISTI, DALL´ISOLA DI MALTA)
commento inviato il 16/01/2012 alle 1:11 da silvio

e ke c´azzecca
commento inviato il 16/01/2012 alle 2:25 da antonio

In europa il quorum medio per farmacia è di 3274 abitanti, ergo se abbassando il quorum a 3000 non se ne apre nessuna forse è perchè questo intento e una stronz..... Ma vi sembra che in questo momento, con Draghi che denuncia una situazione dei conti europei allo sfascio, i Governi nel panico, lo spread alle stelle, l´inflazione anche: la cosa più pressante sia di aumentare di qualche parafarmacia il mercato Non vi sembra che, cogliendo l´occasione, sia come preoccuparsi della vernice del fumaiolo mentre la nave affonda Ma possibile che nessuno si chieda il motivo per cui qualche personaggio politico (la cui moglie possiede una catena di parafarmacie) sia così pressante nel promuovere la fascia c nelle parafarmacie e nel vantarsi presso gli stessi dei risultati ottenuti nella prima versione salva italia e non si preoccupi magari,visto che gli compete come orizzonte politico, dei pensionati alla fame. Meditate gente meditate... e non credete proprio a tutto
commento inviato il 17/01/2012 alle 9:12 da marco