Forum sull'acqua. Ultime news Marsiglia - UnoNotizie.it - Chiusi da pochi giorni a Marsiglia due eventi che segneranno le sorti future dell’acqua a livello mondiale. Nella città francese infatti si sono tenuti pressoché in contemporanea due importanti eventi alternativi, perché completamente opposti nei loro reali intenti, che hanno visto al centro dei loro interessi il tema dell’acqua. Agli onori delle cronache è saltato subito il World Water Forum, tenutosi dal 12 al 16 Marzo e gestito dall’ONU.

 Un appuntamento che ha visto la partecipazione di 150 paesi e, almeno negli intenti, si è proposto di affrontare l’emergenza idrica mondiale e si è adoperato per trovare soluzioni sull’accesso all’acqua. In realtà sotto l’egida delle Nazioni Unite e sotto i toni concilianti della stampa, questo appuntamento ha favorito l’incontro della Banca Mondiale con le grandi multinazionali dell’acqua (come Voelia, Suez, Acea) che si sono confrontate informalmente sulla spartizione delle risorse idriche del pianeta e sulle migliori politiche di gestione da attuare. Anche se gli intenti ufficiali del Forum sono stati di tutt’altra natura, è soprattutto la risoluzione del Parlamento Europeo trasmessa ai portavoce presenti al Forum che desta sospetti, poiché non c’è alcun accenno a tematiche come la gestione pubblica dell’acqua, un minimo garantito anche per le popolazioni più povere, la partecipazione popolare e democratica alla gestione dell’acqua come bene comune.

Ciò confermerebbe la tendenza privatistica e commerciale, non solo dell’ONU ma, a fortiori, anche delle stesse multinazionali presenti all’evento. A fare da contraltare al World Water Forum, sempre a Marsiglia dal 12 al 18 Marzo scorsi si è tenuto il Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua (FAME). Nato in risposta al dispendioso evento organizzato dall’ONU, il FAME ha visto la partecipazione di attivisti e movimenti provenienti da tutto il mondo, che sostengono una visione e un’idea diversa dell’accesso acqua, fondate su differenti visioni della società, del mondo e della distribuzione delle risorse. Il FAME ha raccolto tutte le persone che si battono contro i poteri forti e contro l’idea che l’acqua debba essere considerata solo come una fonte inesauribile di profitto e come una risorsa strategica per soggiogare intere popolazioni.

Per questo il FAME si è posto in l’obiettivo alternativo di affidare alle persone la ricerca di soluzioni condivise e la definizione di politiche reali sul mondo dell’acqua. I quasi 5000 partecipanti intervenuti (di cui più di 2000 accreditati) suddivisi in 50 seminari, hanno condiviso esperienze particolari di ogni realtà e di ogni formazione: particolare attenzione è stata data all’analisi di casi fallimento di alcune multinazionali (a Jakarta, Buenos Aires e nel Gabon) da cui sono emersi i punti deboli della gestione privata e, parallelamente, sono stati delucidati alcuni modelli di gestione partecipata che, per il loro buon funzionamento, possono essere considerati come esempi virtuosi da seguire. Il modello di gestione partecipata dell’acqua e le strategie comuni, sono stati considerati soprattutto in relazione al contesto europeo, dove le politiche ultraliberiste dell'UE si stanno rivelando come i principali nemici della gestione pubblica.

In questa direzione, è in corso di elaborazione la Carta della Rete Europea dei movimenti per l’acqua, che pur necessitando di ulteriori dibattiti e approfondimenti ha già definito dei capisaldi di prim’ordine. In particolare sono stati sottolineati quattro punti:
1) l’acqua non è una merce ma un diritto universale ed un bene comune
2) é necessario il superamento del full cost recovery avvero il principio che vuole che tutti i costi di gestione e gli investimenti siano inseriti nelle bollette, senza altre forme di finanziamento pubblico, come principio guida del finanziamento del servizio idrico
3) è necessario garantire a tutti l’accesso al quantitativo minimo vitale d’acqua
4) va stimolata e sollecitata la partecipazione dei cittadini e dei lavoratori alla gestione del servizio. Marsiglia ha visto quindi nei giorni scorsi la contrapposizione tra due concezioni completamente diverse del mondo, della democrazia, della partecipazione.

Da un lato chi lotta per i beni comuni, dall’altro chi sogna la privatizzazione dell’intero pianeta. Una contrapposizione evidente non metaforica, se gli attivisti del FAME sono stati fermati dalla gendarmeria francese non appena giunti a Marsiglia. Una contrapposizione che però è stata contraddistinta dal grande successo del FAME e dalla grande partecipazione ad esso, nonostante i preoccupanti segnali che arrivano dalle istituzioni nazionali e internazionali sulla questione idrica.

Simone Casavecchia

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