Lazio, ultime news Viterbo - UnoNotizie.it - Ecovillaggi o villaggi ecologici: una nuova entità sociale e culturale, un fenomeno in costante crescita e allo stesso tempo una risposta alla crisi, allo sfruttamento ambientale alle tendenze disgreganti del nostro tempo. Cerchiamo di capire meglio di cosa stiamo parlando. Gli ecovillaggi nascono negli anni ’70 dall’esperienza del cohousing, sperimentata per la prima volta in Danimarca, nei pressi di Copenaghen nel 1972 e rapidamente diffusasi nel mondo anglosassone e negli Stati Uniti con cui si intende una realtà abitativa in cui le abitazioni private sono corredate da ampi spazi, coperti e scoperti, destinati all’uso comune e alla condivisione da parte dei cohousers.

Ciò che in genere viene condiviso sono delle grandi cucine, le lavanderie, gli spazi per gli ospiti, dei laboratori per il fai da te, gli spazi destinati ai giochi dei bambini, la palestra e la piscina come anche la biblioteca e l’internet-cafè. Il cohousing, come l’ecovillaggio, comprende dalle 10 alle 40 famiglie che convivono in una comunità di vicinato elettivo e gestiscono gli spazi comuni in modo collettivo, ottenendo risparmi economici e benefici ecologici e sociali. L’obiettivo che queste realtà si pongono è quello di dar vita a nuove forme di convivenza, rispondendo alle tendenze disgregatrici del tessuto familiare, culturale e sociale, proprie della condizione postmoderna.

Accanto all’aspetto sociale è fondamentale quello ecologico: l’ecovillaggio costituisce un laboratorio di sperimentazione di stili di vita alternativi all’attuale modello socio-economico e tende alla massima autosufficienza attraverso l’agricoltura biologica e la permacoltura, oltre a cercare di soddisfare il più possibile ogni esigenza dei suoi membri: dal lavoro allo svago, dall’educazione al soddisfacimento dei bisogni affettivi.

L’ecovillaggio si configura come un modello sostenibile dal punto di vista economico, sociale ed ecologico, dove trovano ampio spazio la progettazione partecipata e la condivisione di spazi, attrezzature e risorse che agevola la socializzazione e la mutualità tra gli individui. Insieme ad altre pratiche virtuose come la costituzione di gruppi d'acquisto solidale, il car-sharing o la localizzazione di diversi servizi, favoriscono il risparmio energetico e diminuiscono l'impatto ambientale della comunità. Il nostro paese ha visto la nascita della Rete Italiana dei Villaggi Ecologici (Rive) nel 1996 con lo scopo di far conoscere le esperienze comunitarie, intese come scenari di sperimentazione sociale ed economica, dove è possibile da subito vivere l’utopia, per quanto in scala ridotta, di una società basata sulla solidarietà, la cooperazione e l’ecologia.

Alle Rete italiana dei villaggi ecologici appartengono esperienze comunitarie molto differenti tra loro per orientamento filosofico e organizzazione, ma tutte comunque ispirate a un modello di vita sostenibile dal punto di vista ecologico, spirituale, socioculturale ed economico, dove, nello specifico, si intende per sostenibilità l'attitudine di un gruppo umano a soddisfare i propri bisogni senza ridurre, ma anzi migliorando, le prospettive delle generazioni future. In genere le comunità aderenti al Rive sono ecovillaggi a porte aperte, visitabili dopo aver concordato un appuntamento e le modalità della stessa visita. Anche rispetto a questo fenomeno, la Tuscia appare un territorio all’avanguardia, perché popolato da vari ecovillaggi che si stanno attestando nel tempo come delle realtà in costante crescita.

Ognuno di essi si caratterizza per la condivisione di spazi abitativi, per la ricerca dell’autosufficienza attraverso attività agricole e per l’interazione con il territorio circostante attraverso progetti di educazione, alla sostenibilità, di educazione libera e di accoglienza di nuovi “naviganti”.

Tra di essi possiamo ricordare la Cooperativa Agricola il Vignale di Civitella Cesi, Blera (tel.: 389/5864091 email: ilvignale@gmail.com); l’ecovillaggio Il Tornale, a Vejano (tel.: 339/4581200 email: iltornale@yahoo.it) e il Vi.E. Villaggio Evolutivo in località Il Podere, nei pressi di Canino (tel.: 393/9418283 email: marina.francesconi@gmail.com).

Per informazioni dettagliate e per le specifiche dei progetti, è possibile consultare il sito: www.mappaecovillaggi.it o anche il sito: www.ecovillaggi.eu.

Simone Casavecchia

Commenti

  nessun commento...
add
add

Altre News Attualità

TV, Osvaldo Bevilacqua e Sergio Cesarini promuovono Viterbo

Osvaldo Bevilacqua, giornalista detentore dal 2015 del Guinness World Records TV per il Travel...

Bolzano, Loacker: dolce ricetta aziendale dalla squisita bontà famigliare

Sostenibilità significa avere uno stile di vita rispettoso delle risorse a disposizione, in grado...

DOBBIAMO MOLLARE? /riflessioni su TarquiniaCittà di Luigi Daga. Cita le infiltrazioni mafiose a Tuscania

A seguire l\'articolo scritto 15 anni fa da Luigi Daga sul giornale Tarquinia...

VITERBO: A PIEDI DAL QUARTIERE RESPOGLIO ALLA QUERCIA ATTRAVERSANDO LO STORICO PERGOLATO

Attualmente a Viterbo il quartiere Respoglio è collegato a La...

Domenica 3 dicembre gratis a Palazzo Farnese di Caprarola e Villa Lante

Un’occasione da non perdere per visitare Villa Lante il meraviglioso parco con i suoi giardini...

Tuscia, a Viterbo prende forma la prima Comunità Energetica locale

È stata costituita a Viterbo, su iniziativa di un gruppo di cittadini, la Comunità Energetica...

Mega-antenna vicina alla storica Basilica della Quercia a Viterbo

Uno scempio contro il paesaggio di Viterbo e i suoi pregevoli monumenti, e un rischio per la...