Bilancio a un mese dalla scossa terremoto in Emilia Romagna - UnoNotizie.it -  Ormai pressoché definitivo il bilancio delle persone assistite per l'emergenza terremoto dal Sistema nazionale di Protezione Civile tra Emilia -Romagna, Lombardia e Veneto. Delle 12.003 persone ancora assistite a un mese esatto dalla seconda violenta scossa che causò 17 morti, in Emilia i cittadini assistiti sono 11.554, 432 in Lombardia e 17 in Veneto. Oltre 4 mila, invece, le persone impiegate nei soccorsi, tra volontari, esperti della Protezione Civile, vigili del fuoco e forze dell'ordine.

Alle popolazioni dell'Emilia che temono una burocrazia capace di rallentare la ripresa si può dire che "ci siamo tutti insieme con una enorme presa di responsabilità per fare in modo che la ricostruzione e la ripresa del lavoro avvenga nei tempi più brevi possibili, ma é chiaro che bisogna anche garantire condizioni di sicurezza". E' quanto ha affermato, prima di imbarcarsi su una vedetta per una visita al porto di Ravenna, il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera.

"Le norme fatte e la partecipazione del governo centrale all'attività del commissario regionale - ha aggiunto - mi sembra vadano tutte in questa direzione". A giudizio del ministro, ancora, "il governo ha reagito immediatamente, con il supporto del parlamento, nel destinare i fondi necessari" di fronte alle difficoltà arrecate dal terremoto. "Poi - ha aggiunto - le modalità con cui venire in contro a esigenze che dovranno ancora chiarirsi" in modo dettagliato sul territorio "ci sarà il tempo e il modo di affrontarle".

Sono 1.575 le aziende modenesi che hanno presentato domanda di accesso agli ammortizzatori sociali a causa del fermo produttivo provocato dal sisma, per un totale di oltre 19mila lavoratori coinvolti. Le richieste di ammortizzatori sociali rientrano nell'accordo quadro che prevede un iter semplificato promosso dal tavolo provinciale coordinato dalla Provincia di Modena e dalla Regione che si è insediato a inizio giugno.

"A circa un mese dalla firma dell'accordo - rileva Francesco Ori, assessore provinciale al Lavoro - le richieste continuano a crescere, a dimostrazione del fatto che si tratta di una misura necessaria per sostenere i lavoratori e accompagnare le imprese a superare questo periodo di fermo obbligato". In particolare le richieste riguardano in 331 casi imprese che hanno chiesto di accedere alla Cassa integrazione ordinaria (Cigo) per un totale di 12.886 lavoratori. Circa due terzi delle domande per accedere alla Cigo vengono da aziende situate nei Comuni dell'area nord, da Carpi e da Novi. Alle richieste provenienti da queste zone, che rientrano nel cosiddetto 'cratere ristretto' del sisma, sarà dato corso automaticamente.

Le altre aziende dovranno invece presentare una specifica documentazione che attesti il danno subito. A usufruire della misura della Cassa integrazione ordinaria in deroga, accessibile alle piccole imprese, alle attività commerciali e di servizio, agli studi professionali, agli apprendisti, ai dipendenti di cooperative e ai lavoratori somministrati, sono 1.243 aziende per un totale di 6.400 dipendenti. Una terza tipologia di ammortizzatore sociale prevista dall'accordo quadro è infine la cassa integrazione straordinaria utilizzata dalle aziende commerciali con più di 50 dipendenti, richiesta finora da un'unica impresa.

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