LAZIO ultime notizie VITERBO – www.unonotizie.it - Il Dipartimento di salute mentale (Dsm) di Viterbo, così come gli altri undici attivi nel Lazio, è alle corde, perché non riesce più a garantire nemmeno i livelli essenziali di assistenza.

Secondo al la Consulta dipartimentale della Asl di Viterbo, presieduta da Vito Ferrante, fondatore e animatore dell’Afesopsit (Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia), la situazione, già pesantissima nel gennaio scorso, quanto l’Afesopsit per sollecitare l’intervento della Regione Lazio, organizzò un lungo sit-in di protesta in piazza del Plebiscito, con l’arrivo dell’estate si è ulteriormente aggravata.

I problemi sono sempre gli stessi: carenza di persone medico e paramedico, posti letto insufficienti, sovraffollamento, impossibilità per gli operatori e i familiari delle persone con problemi psichici di lavorare adeguatamente e per i degenti di ricevere un’assistenza di cui necessitano.

Del resto, che la situazione sia ormai insostenibile lo hanno messo nero su bianco gli stessi direttori dei dodici Dsm del lazio, che alcuni giorni fa hanno sottoscritto un documento con il quale segnalano “il concreto rischio di essere costretti, nostro malgrado, ad interrompere un pubblico servizio a causa della chiusura di alcuni indispensabili presidi per la cura e l'assistenza psichiatrica, che non possono rimanere attivi a causa della mancanza del personale minimo indispensabile” .

L’ulteriore degrado delle condizioni del Dsm di Viterbo è dovuta in primo luogo al mancato rispetto, da parte dell’assessorato regionale alla Sanità, degli impegni assunti nel gennaio scorso, quando l’Afesopsit elaborò un articolato documento, sostenuto dalla prefettura, dagli enti locali di tutta la provincia e da un petizione sottoscritta da migliaia di cittadini.

In quei giorni, anche grazie all’intervento del prefetto Antonella Scolamiero, del presidente della Provincia Marcello Meroi, del sindaco di Viterbo Giulio Marini e di alcune decine di altri sindaci. Ad oggi, però, gran parte dei punti indicati nel documento sono ancora da attuare. Nel frattempo, però, le condizioni del Dsm sono giunte al limite del collasso.

“Chiediamo alla Regione – dice una nota diffusa dalla Consulta – di intervenire con la massima urgenza per realizzare quanto proposto sia dall'Afesopsit che dal coordinamento dei direttori dei Dsm del Lazio: la salute e l'assistenza costituiscono un diritto di tutti. Le persone con disagio devono essere assistite e non abbandonate. I servizi pubblici territoriali socio-sanitari devono essere potenziati e non smantellati”.

In attesa che l’assessorato regionale alla Sanità fissi un incontro, la Consulta ha annunciato che nei prossimi giorni terrà un conferenza stampa “per informare in modo dettagliato l'opinione pubblica della gravità della situazione del Dsm di Viterbo e le iniziative che intende promuovere “per garantire il rispetto delle leggi vigenti che riconoscono e tutelano il diritto all'assistenza alle persone con problemi psichici”.

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