In Spagna e’ quasi rivoluzione, per le misure si austerity imposte dal governo spagnolo che non sono andate proprio giù alla popolazione, ultime notizie Madrid - Abolizione della tredicesima e riduzione delle ferie, e altri durissimi provvedimenti ai danni dei dipendenti pubblici; aumento dell’IVA, riduzione dei sussidi di disoccupazione. Inoltre pesanti tagli a sanità e scuola, con gli studenti universitari che si sono visti aumentare del 50% in un anno le tasse universitarie. Le categorie più penalizzate dalle azioni del governo Rajoy, oltre agli studenti, sono i medici, i professori e i minatori delle Asturie che si sono organizzati in vere e proprie bande armate che si sono rivoltate contro la polizia.



In ogni caso la gente è molto arrabbiata per la politica del governo che sembra mettere in atto ristrettezze e azioni di risanamento in un’ottica unidirezionale: vessando solo la popolazione e non imponendo il minimo sacrificio ai ceti più abbienti e alla stessa classe politica. Oltre alla rabbia c’è la preoccupazione per un governo a corto di idee e per le condizioni della popolazione davvero provata da misure che implicano lo smantellamento di diritti che non si sarebbero mai dovuti perdere, come la casa o l’assistenza sanitaria.

Quel che più colpisce invece nelle rivolte dei giorni scorsi a Madrid in cui si sono mobilitate migliaia di persone è che, a differenza della Grecia, nella capitale anche le Forze armate spagnole si sono associate alla protesta dei cittadini. In quanto dipendenti pubblici anche loro sono stati colpiti dalla riduzione di ferie e stipendi e “il limite nella capacità di sopportazione” di cui parla un comunicato dei portavoce dell’associazione delle forze armate, potrebbe suonare come una velata minaccia e far presagire una situazione molto simile a quella dell’Argentina. Ovvero: non c’è da contare troppo sui militari per mantenere l’ordine, se i militari sono tra le categorie colpite da manovre e tagli.

L’omertoso silenzio della stampa internazionale e delle televisioni fa pensare alla paura che una situazione di questo tipo porterebbe nell’Europa dei regimi finanziari se l’atteggiamento di protesta della popolazione e delle forze armate spagnole venisse replicato in tutti quei paesi, dalla Grecia, al Portogallo, alla stessa Italia, su cui la burocrazia di Bruxelles continua ad accanirsi negli ultimi mesi.



Simone Casavecchia

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