Province soppresse dal 2014, ultime notizie Roma - Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sul riordino delle Province. Dalle 110 Province di oggi "arriveremo a 51 province comprensive delle citta' metropolitane". Lo spiega, in conferenza stampa a palazzo Chigi, il ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi. "Da gennaio e coerentemente con la governance, verranno meno le giunte provinciali e nella fase di transizione sara' possibile per il presidente delegare non piu' di tre consiglieri. Questo fino a quando il sistema non andra' a regime nel 2014". "E' un processo oramai irriversibile che guarda al futuro".

La riforma - si legge nella nota di Palazzo Chigi - si ispira ai modelli di governo europei. In tutti i principali Paesi Ue, infatti, ci sono tre livelli di governo. Il provvedimento consente inoltre una razionalizzazione delle competenze, in particolare nelle materie precipuamente "provinciali" come la gestione delle strade o delle scuole. Con il decreto approvato le province sono state ampiamente ridotte.
Dal 1° gennaio prossimo le giunte delle province italiane saranno soppresse e il Presidente potra' delegare l'esercizio di funzioni a non piu' di 3 Consiglieri provinciali.

Il numero delle province delle Regioni a statuto ordinario si ridurra' da 86 a 51 (ivi comprese le citta' metropolitane). Il riordino delle province e' stata l'occasione che ha spinto numerosi Comuni a chiedere lo spostamento in un'altra provincia, confinante con quella di appartenenza, per ragioni di maggiore affinita' territoriale e socio-economica.

Sempre dal 1° gennaio 2014 diventeranno operative le citta' metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani del Paese realizzando, finalmente, il disegno riformatore voluto fin dal 1990, successivamente fatto proprio dal testo costituzionale e, tuttavia, finora incompiuto.
Per assicurare l'effettivita' del riordino posto in essere, senza necessita' di ulteriori interventi legislativi, il Governo ha delineato una procedura con tempi cadenzati ed adempimenti preparatori, garantiti dall'eventuale intervento sostitutivo di commissari ad acta.
Resta fermo il divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali. Resta altresi' ferma l'abolizione degli Assessorati. Infine gli organi politici devono avere sede esclusivamente nelle citta' capoluogo.

Il riordino delle Province e' il primo tassello di una riforma piu' ampia che prevede la riorganizzazione degli uffici territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile etc etc) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto dimezzati. Al termine di questo processo sara' possibile calcolare gli effettivi risparmi che comportera' l'intera riforma.


L'elenco degli accorpamenti delle province

Piemonte
Torino, Cuneo, Asti-Alessandria, Novara-Verbano-Cusio-Ossola, Biella-Vercelli;
Liguria
Imperia-Savona, Genova, La Spezia;
Lombardia
Milano-Monza-Brianza, Brescia, Mantova-Cremona-Lodi, Varese-Como-Lecco, Sondrio, Bergamo, Pavia;
Veneto
Verona-Rovigo, Vicenza, Padova-Treviso, Belluno, Venezia;
Emilia Romagna
Piacenza-Parma; Reggio Emilia-Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna-Forlì-Cesena-Rimini
Toscana
Firenze-Pistoia-Prato, Arezzo, Siena-Grosseto, Massa Carrara-Lucca-Pisa-Livorno
Marche
Ancona, Pesaro-Urbino, Macerata-Fermo-Ascoli Piceno.
Umbria
Perugia-Terni.
Lazio
Roma, Viterbo-Rieti, Latina-Frosinone.
Abruzzo
L'Aquila-Teramo, Pescara-Chieti
Molise
Campobasso-Isernia.
CampaniaNapoli, Caserta, Benevento-Avellino, Salerno
Puglia Bari, Foggia-Andria-Barletta-Trani, Taranto-Brindisi, Lecce
Basilicata
Potenza-Matera.
Calabria
Cosenza, Crotone-Catanzaro-Vibo Valentia, Reggio Calabria.

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