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Condividere le proprie esigenze e avere un notevole risparmio rispetto alle offerte di mercato. A questo scopo esistono i gruppi d'acquisto, un insieme di persone che con lo scopo di tagliare i passaggi e dunque il costo delle merci si stabiliscono di andare a prendere i prodotti direttamente alla fonte. Un sistema che accorcia notevolmente la filiera, eliminando ogni intermediario e facendo risparmiare sia consumatore che produttore, ricordiamolo.

Il funzionamento dei gruppi d'acquisto è molto semplice e non necessitando di associazioni o di cooperative come può essere creduto dai meno informati. È sufficiente, infatti, che un certo numero di persone definisca di comune accordo una lista di prodotti che desidera comprare collettivamente. Quando la merce arriva ci si dividono le merci e la spesa. In alcuni casi, per controllare in loco il prodotto e diminuire ulteriormente i costi, sono gli stessi acquirenti ad organizzarsi per andare a prelevare la merce direttamente alla fonte.

In molti casi, i gruppi d'acquisto contribuiscono al radicamento dei piccoli produttori locali, valorizzano un corretto uso del territorio e dei suoi frutti promuovendo la riduzione dei consumi energetici per il trasporto delle merci. Frequentemente accade che il fine ultimo di solidarietà di questi acquisti, sia per fare rimanere la moneta nel territorio, in questo caso, un consumo critico attraverso l'acquisto di merce proveniente, ad esempio, dalle molteplici realtà di mercato equo-solidale o di origine biologica, grazie al contatto diretto con piccoli produttori molto attenti al rispetto dell'ambiente e dei lavoratori, fa si che si dichiari appunto l'aggiunta dell'aggettivo solidale.

Se vi chiedete dove reperire un completo sguardo d'insieme sulle varietà dei gruppi d'acquisto solidali esistenti in Italia basta collegarsi al sito www.retegas.org: una sorta di anagrafe dei G.A.S. italiani da cui, con pochi clic, è possibile aderire a un gruppo già esistente o lanciare la creazione di un gruppo nuovo. La rete è nata nel 1997 allo scopo di collegare tra loro diversi gruppi, esistenti già dal 1994, per facilitarne l'organizzazione e lo scambio di informazioni sul comportamento delle grandi aziende.

Secondo l'associazione dei consumatori la spesa spesa media di una famiglia italiana tra alimentare, prodotti per l'igiene personale e per la casa, si prende il 20% del bilancio totale annuale familiare (dati Istat).Scegliere bene dove fare la spesa può far risparmiare fino a 1.500 euro all'anno, che salgono a 3.500 se si rinuncia ai prodotti di marca.

Sono quasi 900.000 i prezzi monitorati dall'inchiesta che ha coinvolto 950 punti vendita (162 ipermercati, 603 supermercati, 185 hard discount). Il punto vendita in assoluto meno caro è stato trovato ad Arezzo. La spesa media più bassa di tutte le 61 città prese in esame da Altro Consumo, è a Pisa (5.969 euro), seguita da Firenze e Verona. 'Dove la concorrenza funziona - si legge nella nota - esistono possibilità di risparmio: è quanto succede in Toscana, Umbria e Veneto, Emilia Romagna. Pecore nere: Trentino, Val d'Aosta, il centro-sud e le isole maggiori, dove invece la battaglia tra insegne langue'.

Per la spesa quotidiana è possibile ridurre il peso del bilancio familiare senza intaccare la qualità di quanto consumi, mangiando ogni giorno cibi freschi e diversi, riducendo anche gli sprechi. Basta organizzarsi e far diventare la spesa un gioco di strategia, nel quale in palio c'è il risparmio per scoprire cosa realmente serve in casa, ed evitare di riempire dispensa e frigorifero di prodotti di cui si è già in possesso e per non correre il rischio di rimanere completamente a secco dei beni fondamentali: la pianificazione nell'acquisto è necessaria e ti consente di scegliere quando e a quali condizioni comperare, senza l'assillo del bisogno.

Per gli alimenti, indirizzare le scelte di consumo preferibilmente verso i prodotti del proprio territorio che si trovano nei mercati rionali o direttamente dal produttore. Verdura e frutta di stagione assicurano una maggiore freschezza e genuinità, considerato il minor tempo che trascorre dal momento della raccolta, e consentono anche di risparmiare.

Più accorci la filiera tra te e il produttore, infatti, meno saranno i costi di intermediazione e di distribuzione che dovrai mettere nel conto di ciò che compri e più sarà giusto il rapporto qualità/prezzo. L'acquisto 'a km zero', inoltre, è una scelta di consumo consapevole che contribuisce alla salvaguardia delle biodiversità locali e alla tutela dell'ambiente, grazie anche alla riduzione dei consumi energetici di trasporto.

Infine bisogna cercare di immunizzarsi alle pubblicità, molte volte il vecchio detto di fare la spesa a pancia piena evita gli acquisti inutili, per i propri pasti quotidiani, dalla colazione alla cena, è meglio prendersi il tempo necessario alla loro preparazione e rinunciare ai piatti pronti preconfezionati. Spendendo molto meno, ci saranno anche maggiori garanzie sulla qualità degli ingredienti, visto che sarai te a selezionarli. A casa puoi preparare la pasta, la pizza, i sughi e divertirti con ricette più complesse. La Rete è una risorsa preziosissima per la cucina fai da te, e offre spunti e consigli per ogni tua fantasia culinaria.

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