“Non pagheremo noi la vostra crisi”, con questo slogan sono state aperte molte manifestazioni e assemblee in tutta Italia, ma è importante comprendere come questa frase ha in sé un’importanza essenziale e fondante di tutta la politica del neo-ministro Gelmini. Infatti non tutti sanno che degli aiuti economici che lo stato mette a disposizione della crisi economica – che sta mettendo in ginocchio tutto il mondo occidentale – la maggior parte dei fondi verrà presa da istruzione e ricerca, seguiti da sanità e pensioni. Questo dimostra l’importanza che l’istruzione ha agli occhi del governo e partendo da questo presupposto non ci possono stupire i tagli sempre più corposi che affliggono il mondo della scuola e dell’università.
Dietro infatti le decisioni da Libro Cuore come grembiulino e voto in condotta sono saltati fuori i veri problemi che stanno via via distruggendo la scuola pubblica, impoverendola come mai prima d’ora.
Sono ormai decenni che la scuola pubblica subisce continui attacchi, ma quest’anno le proporzioni di questa devastazione hanno toccato vette di indicibile pericolosità.
Dal maestro unico all’accorpamento delle cattedre, dal taglio dei corsi sperimentali alle scuole su fondazione, tutto ciò impoverisce oltre ai nostri istituti anche la nostra cultura e la nostra formazione.
Per tutto ciò è necessario scendere in piazza numerosi venerdì 24 ottobre, per dimostrare che il mondo della scuola non condivide questa politica che non tiene minimamente conto del futuro non solo degli studenti, ma anche di tutti coloro che vivono il mondo della scuola e delle università come ricercatori, professori e personale ATA.
NO DDL GELMINI, STOP TAGLI ALL’ISTRUZIONE!
Collettivo Studentesco Zenit
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