Viterbo ultime news www.UnoNotizie.it - Come purtroppo accade costantemente ogni sei mesi anche in questi
giorni l’amministrazione di Viterbo ha concesso l’attendamento di un
circo vecchia scuola in città.
E noi come consueto, insieme a tutte le persone sensibili alla
sofferenza anche degli animali non umani (ma anche al decoro della
città invasa da affissioni abusive deturpanti), esprimiamo forte
contrarietà e disappunto.
Dopo i dati che vedono il 60% degli italiani contrario all’uso degli
animali nel circo, nei mesi scorsi il Comune di Ciampino ha deliberato
il divieto di attendamento per quelle aziende che usano gli animali
nei propri spettacoli.
L’iniziativa, non prima in Italia, ha suscitato
grande plauso anche dopo che il Comune ha resistito al ricorso
presentato dalla comunità circense vincendolo definitivamente. Ora
Ciampino è, in questo senso, un comune cruelty-free come Fiumicino che
già precedentemente disse addio al circo con animali.
Utile ricordare che non solo la Gran Bretagna, patria dove nasce
l’esibizione a scopo di lucro dei “fenomeni da baraccone” di stampo
vittoriano, ha detto no all’umiliazione degli animali, ma anche la
Bolivia, le Canarie, il Perù e l’Austria. In Italia, oltre ai comuni
che hanno scelto la strada della modernità, anche la Regione Emilia
Romagna che vieta l’attendamento di circhi con animali esotici al
seguito.
La scarsità di consenso ormai crescente e radicata determina anche i
circhi con animali sopravvivano solo grazie ai milioni di euro che
annualmente i cittadini erogano inconsapevolmente come contributo
statale.
Dal Comune di Viterbo aspettiamo ormai da molto tempo una maggiore
attenzione anche per quegli animali che possibilità di riscatto ne
hanno davvero poca e sono costretti a condurre una vita itinerante
all’interno di una gabbia, addestrati a scimmiottare gli umani
attraverso l’uso di punizioni e violenze psico-fisiche come
testimoniato da un numero via via crescente di lavoratori del circo e
privati, come evidenziato dall’intera comunità scientifica, di
qualsiasi relazione eco-etologica ad essi confacente.
L’appello rivolto ai cittadini è quindi quello consueto: quando si
acquista il biglietto, il danno è fatto. Fatevi sentire, scrivete agli
amministratori della città per dimostrare il vostro disappunto.
Portiamo, invece, i bambini nei musei o nella natura ad osservare le
bellezze faunistiche locali. In questo modo investiremo sulla
conservazione e sulla valorizzazione del patrimonio ecologico locale
che nulla ha da invidiare ai più famosi Parchi naturali delle Regioni
vicine.
Non è da ora che numerosi psicologi si siano espressi attraverso un
documento ufficiale in cui si sostiene che vecchie forme di
intrattenimento come è l’attività circense con animali, attraverso
un’immagine degradante della diversità, forniscano valenze
antipedagogiche e limitanti sull’emotività dei bambini.
L’invito alle amministrazioni è quello di concedere le aree solo a
quei circhi, il cui numero è in costante crescita ed aspettano solo di
essere maggiormente conosciuti, che valorizzano immaginario e sogno
come vuole la migliore tradizione artistica italiana riconosciuta in
tutto il mondo.
LAV Tarquinia, VT