Viterbo ultime news www.UnoNotizie.it - Il
suicidio è una drammatica espressione di disagio sociale e di
malessere psicologico tanto da essere considerato dall’Organizzazione
mondiale della sanità la prima causa di morte prematura.
Su questa tematica sabato 16 marzo presso la sala regia del Comune di Viterbo si svolgerà un corso di formazione Ecm dal titolo “Impatto sociale del suicidio: prevenzione e interventi”, organizzato dall’Ordine dei medici di Viterbo e rivolto a tutto il personale delle professioni sanitarie e alla cittadinanza interessata.
L’adesione
significativa al corso Ecm sulla prevenzione del rischio suicidario,
svolto a ottobre 2012, che è stata riscontrata in termini di
presenza, motivazione e interesse dei partecipanti verso questo tema
così importante e delicato, ha portato l’Ordine dei medici di
Viterbo ad organizzare una seconda iniziativa culturale di più ampio
respiro su questo tema, coinvolgendo molte realtà, culturali,
professionali e sociali.
Durante il convegno, infatti, in qualità di relatori interverranno numerosi professionisti appartenenti a diverse realtà quali il Dipartimento di salute mentale della Ausl di Viterbo, l’università La Sapienza di Roma, l’associazione culturale Paideia, il mondo imprenditoriale, le forze dell’ordine, le associazioni di volontariato e la curia per dare una lettura più ampia al fenomeno e proporre azioni concrete e interventi di prevenzione a più ampio raggio.
“Il
corso - spiega Marco Piacentini, responsabile scientifico dell’evento
- rappresenta la seconda iniziativa culturale, scientifica e
formativa nella provincia di Viterbo nella quale viene affrontato
l’impatto sociale del suicidio.
Lo scopo di questa iniziativa, rispetto alla precedente, rivolta esclusivamente a professionisti della sanità, è di sensibilizzare e informare tutta la cittadinanza e le espressioni della società civile coinvolte rispetto alla rilevanza sociale del fenomeno suicidario per cercare, tutti insieme, di capire i fattori determinanti che inducono al suicidio e per ridurne, quindi, il rischio nella popolazione”.
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