Si e' svolta a Viterbo la mattina del 24 ottobre 2008 per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace" un'iniziativa di informazione dei cittadini e particolarmente dei pendolari che si servono di treno e autobus.
La struttura ecopacifista ha diffuso opuscoli informativi sulle conseguenze disastrose per Viterbo e per i viterbesi della eventuale realizzazione di un nocivo, distruttivo ed illegale mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma.
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Il mega-aeroporto e' un'opera nociva e distruttiva La realizzazione del mega-aeroporto devasterebbe la zona termale del Bulicame; provocherebbe gravi danni alla salute e alla qualita' della vita di moltissimi cittadini con l'inquinamento - anche acustico - prodotto; costituirebbe un immenso sperpero di fondi pubblici per un'opera che danneggia gravemente autentici beni economici e sociali dell'Alto Lazio (ambiente e cultura, termalismo, agricoltura, alta formazione, accoglienza e turismo di qualita' e residenziale) e i legittimi interessi ed i diritti soggettivi dei cittadini che vi risiedono.
Cio' che e' accaduto a Ciampino dimostra quali sarebbero gli esiti della realizzazione del mega-aeroporto, opera non solo dissennata, ma fuorilegge.
E fuorilegge perche' e' del tutto priva di fondamentali requisiti stabiliti dalla vigente legislazione italiana ed europea; perche' confligge con le norme di salvaguardia previste dal Piano territoriale paesaggistico regionale; perche' l'iter autorizzativo sin qui seguito e' stato proceduralmente scorretto, carente e per alcuni aspetti fin scandaloso; perche' sussistono precisi elementi che a rigor di legge rendono irrealizzabile l'opera. Opera che non ha mai affrontato la procedura di Valutazione d'impatto ambientale, ne' quella di Valutazione ambientale strategica, ne' quella di Valutazione d'impatto sulla salute.
Non solo: la mole dell'opera richiederebbe l'espletamento di una procedura autorizzativa preliminare da parte dell'Unione Europea, che invece non vi e' stata.
Non solo: gli stessi fautori della dissennata opera hanno dovuto a piu' riprese ammettere che l'opera e' di fatto irrealizzabile alla luce di rilevanti ed ineludibili vigenti disposizioni normative e regolamentari.
Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
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