Impressioni, riflessioni e  giudizio sulla Conferenza mondiale di dialogo interreligioso per la pace nel mondo tenutasi a: NANDED - MAHARASHTRA (INDIA)

Ho 70 anni, ma non ero mai stato in India nella mia vita. La  partecipazione al convegno,  invitato dai Sikh, tramite la Fondazione del Mandir della pace, a tenere una relazione  sul dialogo interreligioso e culturale nello spirito di Assisi nel generale ecosistema, è stata per me una esperienza formidabile perché mi ha fatto conoscere un mondo meraviglioso. Il convegno con tutte le relazioni dei vari  rappresentanti delle varie religioni mondiali, ma particolarmente delle religioni  indiane, e  con le manifestazioni artistiche, religiose e culturali,  legate al convegno o connesse con esso,   è stato  per me infatti  una occasione ed un veicolo  straordinario per  approfondire gli originali  aspetti sociali, religiosi, culturali e ascetico mistici del mondo indiano in tutte le sue dimensioni.

Infatti oltre gli aspetti del pensiero religioso indiano  del congresso  Guru Granth Sahib Ji,   il messaggio Sikh Guru alla umanità, basato sulle loro Scritture mondiali, sono state riproposte oggi con la celeb razione terzocentenaria "Gurta Gaddi" 1708-2008; il convegno è stata una esaltazione della Scrittura Sikh all'eterna  devozione Guru da parte del Guru Gobind Singh Ji nel  1708.

Ho potuto ammirare la religiosità del popolo indiano nel rispetto delle scritture, che vengono lette con grande devozione in profonde manifestazioni liturgiche fatte oggetto di venerazione e di culto,  proprio perché sentite come parola di Dio. La dimensione fondamentale della vita dei Sikh è la preghiera, ed è estremamente coinvolgente ed edificante quando li si vede pregare nei loro templi, venerando i libri delle scritture sacre, anche nella dimensione della recitazione nelle chiese e nel teatro, del  canto e dell'arte. E'  un messaggio di cui oggi l'umanità, immersa nel materialismo  ha bisogno e quindi ci auguriamo che tali manifestazioni, di profondo significato religioso, sociale ed umano possano essere continuate perché le riteniamo molto positive.

L'arganizzazione del dialogo interreligioso è stato molto positivo perché oltre che a lasciare spazio alle relazioni dei vari esperti invitati al Convegno, si è anche dato spazio a momenti di preghiera secondo le varie religioni. Io in questo senso sono stato pregato di tenere per 5 minuti una preghiera cristiana ,sia recitata sia cantata, come hanno fatto poi anche i partecipanti delle altre religioni. Nel dialogo interreligioso si può discutere di cose che sono  comuni, oppure di cose che sono diverse, oppure mettersi nel dialogo in un atteggiamento generico (andare indietro fino al momento quando sono cominciate le diversità) e comunque fare un dialogo della vita, un dialogo delle opere, un dialogo degli scambi teologici ed un dialogo della esperienza religiosa. 

Ed a proposito di esperienza religiosa, l'India ha molto da insegnare al mondo. Il suo misticismo di vita è fondamentalmente ammirevole. E questo misticismo di vita fa si che l'India si trovi in ottimo accordo con la vita ed il messaggio di San Francesco che predicava l'amore universale e la fratellanza  di tutti gli uomini.   Ed a questo punto di vita il misticismo indiano, e il misticismo cristiano, di cui Francesco è uno dei più significativi rappresentanti, sono la base per un dialogo ecumenico interreligioso che permetterà al mondo e agli uomini di arrivare alla unità e alla pace. Auguri quindi a tutti coloro che a Nanded hanno organizzato  e realizzato questo  passo in avanti nella realizzazione della pace nel mondo.

P. Piacentini Ernesto
Francescano, teologo

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