Tuscia, Viterbo, Santuario della Trinita’, il miracolo della Madonna Liberatrice e la solenne processione, ultime news cultura – UnoNotizie.it - Intorno alla metà del XIII secolo, negli anni in cui Papa Alessandro IV stava procedendo alla riforma dell’Ordine Agostiniano, venne eretta a Viterbo la chiesa della Trinità, consacrata nel 1258. All’interno della chiesa, intorno al 1318, i maestri Gregorio e Donato d’Arezzo realizzarono un affresco raffigurante la Vergine col Bambino sulle ginocchia che tiene in mano un uccellino. Nel 1660 l’affresco, venne staccato dal muro e trasportato in una sontuosa cappella, appositamente eretta per custodirlo. Il gran numero di ex voto che la incorniciano dimostra ancora la grande devozione dei viterbesi nei confronti dell’opera, legata ad un miracolo avvenuto nel maggio del 1320.

Una notte, come raccontano le cronache dell’epoca, il cielo improvvisamente si oscurò e venne popolato da minacciose schiere di demoni che si muovevano nelle tenebre fra tuoni, fulmini e scosse di terremoto. I cittadini terrorizzati furono subito confortati dall’apparizione della Madonna che invitò i viterbesi a rifugiarsi nella chiesa della Trinità e a pregare di fronte al dipinto che la raffigurava. Dopo varie invocazioni, avvenne il miracolo: il cielo si rasserenò, le nubi lasciarono il posto a spendenti stelle e i demoni maligni scomparvero.

Da quel giorno la sacra immagine, definita Madonna Liberatrice, divenne la protettrice civica dell’intera comunità e cominciò ad essere venerata con un culto ed una processione solenne, come è confermato anche dagli antichi Statuti: quello del 1344 stabiliva che la festa della Madonna Liberatrice si celebrasse il lunedì di Pentecoste di ogni anno. Otto giorni prima, il Podestà disponeva che, a suono di tromba, fosse bandita per tutta la città la solenne ricorrenza.

Il culto verso la Liberatrice, che rappresenta la più antica devozione mariana dei viterbesi, conobbe una flessione solo al momento dell’espulsione degli Agostiniani dal loro convento nel 1873, ma, nel 1945, venne ripristinato. Ancora oggi, nel mese di maggio, si svolge la tradizionale processione con la partecipazione ufficiale delle massime autorità civili e religiose di Viterbo. La venerata immagine viene trasportata dai “Fedelissimi della Liberatrice” su una splendida macchina lignea del ’600, accompagnata dai Cavalieri Costantiniani di San Giorgio, dal vescovo, dal clero, dai religiosi, dai fedeli e dai Padri Agostiniani.

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