Lazio, Tuscia, Viterbo, chiesa di Santa Maria Nuova, ultime news turismo – Unonotizie.it - La chiesa di Santa Maria Nuova è una delle più antiche ed importanti di Viterbo. La sua  costruzione è anteriore al 1080, anno in cui venne donata da un prete di nome Biterbo e dalla sua famiglia alla comunità viterbese. Per qualche secolo la chiesa svolse un ruolo fondamentale nella vita amministrativa della città, la sua canonica venne infatti scelta come sede delle Assemblee Popolari e dei Consigli Generali, poiché Viterbo non disponeva ancora di un palazzo comunale. Inoltre, in apposite casse di ferro, si conservavano i denari del comune e i documenti riguardanti i confini, i possedimenti, le franchigie, le esenzioni pontificie ed imperiali.

L’edificio, in stile romanico, presenta una semplice facciata sul cui angolo sinistro c’è un pulpito da cui predicò San Tommaso D’Aquino nel 1266.

L’interno è diviso in tre navate da colonne con pregiati capitelli di diversi e raffinati disegni tutti giocati sull’elaborazione del capitello corinzio. Il vero gioiello della chiesa rimane comunque il soffitto, decorato con 2600 pianelle originali in terracotta e dipinte a tempera con motivi floreali.
Nella navata destra troviamo il cippo marmoreo con inciso l’atto notarile di donazione della chiesa e un affresco raffigurante una Crocifissione del XV secolo, opera del pittore viterbese Francesco d’Antonio Zacchi detto il Balletta.

Nella navata sinistra è conservato il trittico del Santissimo Salvatore, risalente al XIII secolo. Secondo la tradizione, il dipinto venne ritrovato in modo prodigioso nel 1283 durante alcuni lavori di aratura all’interno di una cassa sepolta in un campo. Probabilmente la sacra immagine era stata nascosta per sottrarla alle ruberie da parte delle soldataglie di Federico II che nel 1243 mise sotto assedio Viterbo. Il ritrovamento dell’opera, allora ritenuto un evento miracoloso, viene ricordato ogni anno con una processione in cui una copia dell’immagine del Salvatore è posta su un carro trainato da buoi. Nella stessa navata c’è una pregevole Crocifissione del 1340 del pittore viterbese Matteo Giovannetti che fu attivo anche nel Palazzo Papale di Avignone.

Nella parte posteriore della chiesa si trovano la piccola cripta e il chiostro longobardo, scoperti solo nel 1954 durante alcuni lavori di restauro.

Per conoscere questa chiesa e altri monumenti del centro storico di Viterbo potete prenotare una visita guidata con una guida abilitata della provincia presso
Tesori d’Etruria, piazza della Morte 1, Viterbo
Tel. 0761 22 08 51
welcome@tesoridietruria.it
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