L’inquinamento atmosferico è molto più studiato dal punto di vista chimico che fisico. In realtà l’ambiente è permeato non soltanto da inquinanti costituiti da materia nelle varie condizioni tipo polveri più o meno sottili o gas vari ma da moltissimi agenti che intervengono nelle condizioni di vita sia umane che degli esseri viventi in generale.

Da un punto di vista dei controlli sugli effetti è decisamente più semplice verificare i danni da sostanze chimiche che in molti casi sono noti da centinaia di anni mentre gli effetti delle forze fisiche sono molto più nascosti , subdoli e di difficile valutazione specie a se a lungo termine di esposizione.
Molto spesso si cercano analogie con gli effetti chimici tipo ad esempio la cancerogeni .
Le forze fisiche, salvo quelle dovute a radiazioni sia cosmiche che da radiogeni , raramente sono ionizzanti e quindi con un effetto cancerogenetico diretto ed immediato ma hanno invece, effetti sul metabolismo cellulare.

Proprio il sottoscritto Prof. Bruno Brandimarte insieme al Prof. Maurizio Severini dell’Università della Tuscia (VT) siamo tra i pochi che. in anni recenti , successivi al 2000, hanno effettuato studi sugli effetti metabolici delle onde elettromagnetiche sugli esseri viventi pubblicando due lavori per conto del CNR e dell’Università della Tuscia .
Gli studi erano volti a rilevare effetti metabolici su popolazioni di animali in numero statisticamente elevato e significativo e su microrganismi sottoposti a lunghi tempi di esposizione anche se con segnali inferiori ad un decimo di quelli consentiti dalle leggi vigenti sulla sicurezza.
Gli effetti hanno rivelato alterazioni metaboliche dell’ordine del 15% che è un valore elevatissimo rispetto alla sicurezza a lungo temine considerando che gli esseri viventi sono esposti all’elettrosmog praticamente per tutta la vita.

Dal punto di vista della protezionistica la via  più semplice sembra quella dello schermaggio degli ambienti ma il sistema è meno efficace e praticabile di quanto si pensi sia perché gli schermi dovrebbero essere totali e collegati a terra e sia perché è impossibile far vivere esseri umani praticamente in una gabbia di Faraday .
 La Bioriposo S.r.l. da molti anni ha studiato  ed affrontato il problema  con l’obiettivo di arrivare ad una  soluzione  evitando  invece qualsiasi forma di schermatura  ed attraverso una ricerca” fisico storica”  a convertire i campi elettromagnetici e renderli adatti ad essere tollerati dal corpo umano riuscendoci attraverso delle applicazioni della Legge di Lenz generalizzata che gli ha permesso di  progettare e creare dei prodotti protetti da depositati brevetti basati sulla protezione individuale .

I brevetti precedenti erano rivolti  alla protezione del posto letto  così che i soggetti dove comunque passano il 30% della loro vita  potessero riposare in una zona protetta.
Proseguendo nella sua attività di studio e ricerca la Bioriposo S.r.l. ha sviluppato ulteriori sistemi di protezione anche in conseguenza alle  continue e repentine  variazioni dell’aumento degli inquinati da Elettrosmog e dell’aumento dei valori in ordine di frequenze superiori a 2,5 GHz ( telefonia  5 G).
 Recentemente  con  il mio contributo  sono state studiate e brevettate delle soluzioni   che si concretizzano  ancora una volta in  sistemi di protezione individuale il cui principio fisico si basa  sulla   legge Lenz-Faraday- Newmann .

Tali soluzioni per le loro caratteristiche costruttive  sono fortunatamente e facilmente  fruibili da chiunque ed in tutte le fasi della vita quotidiana  .
 Tali protezioni intervengono in maniera importante   , su un  larghissimo spettro di frequenza ed è applicabile su vari sistemi sia letto che indossabili , aumentando di molto , il tempo di protezione  del corpo umano portandolo tra fase di riposo e fase di lavoro/tempo libero  ad almeno il 60% ed oltre  , della giornata.

Misure elettroniche    effettuate, con rilevazione sotto controllo universitario , prima senza Dispositivi Bioriposo  e dopo con Dispositivi Bioriposo , utilizzando  strumenti calibrati come campioni secondari , hanno rilevato coefficienti di attenuazione dell’elettrosmog  molto prossimi al 100% , passando dai  40 mVa metro  rilevati nell’ambiente libero a  1,04 mV a metro sul  dispositivo Bioriposo  per la  notte ed a  1,00 mVa metro  all’interno del dispositivo indossabile  . Sono stati effettuati altri rilevamenti in varie zone come ad esempio al centro di Roma trovando livelli di elettrosmog più elevati nell’ambiente (tipo 0,2 V/m, ovvero oltre 5 volte più elevati dell’esempio precedente) ed ottenendo attenuazioni tramite i dispositivi Bioriposo che hanno portato ad avere segnali dell’ordine dei 5 mV/m con attenuazioni sempre dell’orine del 97% .  La protezione individuale è , quindi, pressoché omogenea  ed è risultata inoltre  indipendente  dalla quantità di segnale più o meno elevata presente nell’ambiente che si misura in V/m o sottomultipli mV/m ( Volt a metro o sottomultipli millivolt a metro).

Spero che questo testo steso a carattere divulgativo possa contribuire a far comprendere i vari aspetti di una problematica in cui l’informazione corretta è molto scarsa e per questo lascia molto spazio a disinformazione e mistificazione.

Prof. Bruno Brandimarte

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