“L’andamento delle vendite – spiega Vincenzo Peparello, presidente della Confesercenti  – certamente risente positivamente dei saldi, di cui, come organizzazione, però critichiamo i continui anticipi che snaturano la loro originale funzione di ribassi di fine stagione. Per gli esercenti gli incassi che derivano dagli acquisti a saldo sono un’occasione per fare quadrare il bilancio di un anno, mentre una spinta arriva certamente alla clientela per spendere di più. L’abbigliamento è come sempre al primo posto tra la merce che viene venduta durante i saldi e, considerato il tgrend negativo di questo 2008, gli sconti possono risollevare la situazione. La caratteristica principale di chi acquista l’abbigliamento è che il prodotto deve durare nel tempo ed essere di qualità. L’indagine che abbiamo fatto dà buoni segnali per una ripresa del giro di affari anche nel settore dell’abbigliamento, che ha subito un calo nel 2008 per quanto riguarda il giro di fatturato ma che, ora, dovrebbe tornare su livelli accettabili. Un altro dato importante da considerare è che la spesa media per famiglia dovrebbe aumentare: quindi si guarda con fiducia al futuro”.
E’ in vigore, inoltre, una nuova norma sui saldi, che prevede l’abrogazione dell’obbligo di comunicazione al Comune, la specificazione sulla merce che si effettua la vendita a saldo, che riguarda solo precisi categorie di prodotti come l’abbigliamento, le calzature e la pelletteria, maggiori sanzioni per chi anticipa i saldi o fa inviti e comunicazioni non consentite.
“Rivolgetevi ai vostri commercianti di fiducia – continua Peparello rivolgendosi a chi fa acquisti a saldo – e appurate che chi vende rispetti le regole. Tra queste è fondamentale che le condizioni favorevoli di acquisto siano reali e effettive; i dati da esporre nei cartellini devono essere il prezzo normale, la percentuale di sconto e il prezz finale ribassato; in caso di mancanza di conformità del bene al contratto, il consumatore ha diritto al ripristino, senza spese, della conformità del prodotto e a una riduzione adeguata del prezzo o alla risoluzione del contratto. Importante è ricordare che non sussiste, in capo al negoziante, nessun obbligo di cambiare la merce acquistata con altra dello stesso tipo, ma solo quello di rispettare la normativa in materia di saldi di fine stagione, offrendo la massima disponibilità ai clienti per soddisfare le loro richieste”.