Tutti gli uffici della Regione Sardegna stanno per lasciare il supporto cartaceo; dal 15 gennaio 2008 tutti gli atti della Regione saranno preparati in formato elettronico. I documenti cartacei hanno i giorni contati nell’amministrazione pubblica della Regione Sardegna. Questa scelta si è concretizzata con una delibera della Giunta regionale, del 16 dicembre scorso, che detta le direttive per la “dematerializzazione” dei documenti dell’amministrazione regionale. Il processo di innovazione tecnologica, che sarà portato avanti attraverso il progetto “Sibar” per la trasmissione e fruibilità delle informazioni in modalità digitale, interesserà sia le comunicazioni interne tra gli uffici che quelle esterne con altre pubbliche amministrazioni o cittadini e imprese. La Sardegna è la prima regione italiana a rendere obbligatorio l’utilizzo di documenti elettronici e la firma digitale, limitando la circolazione cartacea ai soli casi in cui gli atti sono destinati a soggetti che non possiedono strumenti informatici. I vantaggi si traducono in una maggiore efficienza dell’azione amministrativa, in risparmio di risorse economiche, in nuovi ruoli e competenze per il personale e in una maggiore attenzione all’ambiente. 800.000 documenti protocollati ogni anno dalla Regione, si stima che demateralizzandone anche solo la metà, la riduzione dei costi sfiorerebbe il 70% con un risparmio di circa 1 milione di euro l’anno sulle spese per la copia (carta, stampanti, copiatrici) e di trasmissione (bolli, costi fax). Ulteriori 3 milioni di euro l’anno potrebbero essere risparmiati, invece, sui costi del personale impegnato nelle attività di trasmissione e ricezione dei documenti, oltre a un abbattimento dei costi per la conservazione dei documenti cartacei che sono archiviati in una cinquantina di locali appositamente adibiti alla conservazione dei documenti prodotti dai 12 assessorati e dalle 22 direzioni generali.
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