Il 2009, con il sopraggiungere di tutti gli effetti della crisi economica, costringerà il panorama dell'informazione tradizionale a cambiare profondamente, a cedere al Web.

Il New York Times si è già venduto: il momento di difficolta' ha spinto l'azienda a cedere su uno dei baluardi della propria indipendenza, a vendere agli inserzionisti una porzione della prima pagina. Sono numerosi gli storici quotidiani che dismettono le proprie tradizioni cartacee per migrare ad un più economico modello di business che fa perno sulla rete: negli States un numero sempre maggiore di quotidiani locali e di autorevoli fonti di notizie invitano i propri lettori a rivolgersi al web, rinunciando alla materialità della carta.

Il sorpasso del Web sulla carta, negli Stati Uniti, è già avvenuto nel 2008: se nel 2007 il 24 per cento dei cittadini degli States si affidava alla rete per informarsi a proposito dell'attualità nazionale e internazionale, nel 2008 la percentuale è quasi raddoppiata, raggiungendo il 40 per cento e superando il 35 per cento di coloro che si affidano alla tradizionale carta stampata.
A trainare i cittadini americani nell'evoluzione della dieta mediatica sono i più giovani: sfiorano il 60 per cento coloro che, con meno di trent'anni, attingono alla rete per informarsi e per costruirsi un'opinione. Sono altrettanti i giovani che citano la televisione come un medium adatto a tenersi aggiornati, ma le tendenze in atto suggeriscono che nel giro del prossimo anno il primato della rete sulla tv sia inevitabile.

Gli editori dovranno, giocoforza, adeguare alla rete la propria attività, saranno i tempi ad emarginare coloro che non sapranno interpretare le dinamiche dell'online. La transizione al digitale sarà accelerata dalla recessione, il bagno di sangue in cui languirà la tradizione costringerà i media del passato a reinventarsi appieno.

A.M.