TARQUINIA-VITERBO-(UNONOTIZIE.IT)

 

 

“Informiamoci”: A TARQUINIA, NELLA MAREMMA ETRUSCA, UN APPUNTAMENTO PER CONOSCERE I TEMI CHE SCOTTANO RIGUARDO A SALUTE, AMBIENTE ED ECONOMIA.

 

Il convegno “informiamoci”, svoltosi a Tarquinia, in provincia di Viterbo, ha centrato il suo obiettivo, presentando le novità su carbone e autostrada tirrenica

In tema di accordi con Enel sono state messe a fuoco le gravi responsabilità a carico di sindaci, assessori e consiglieri, privi del coraggio di esigere con azioni concrete il rispetto delle clausole del loro contratto, come l'abbattimento del 30% degli inquinanti, faticosamente ottenuto dai comitati. Però si riempiono la bocca con la parola “monitoraggi”, cioè vendono il loro consenso a farci fare da cavie e cercano complici.

Durante l'esposizione s'è capito che per comparaggio di partito sono tutti muti, sordi e ciechi e non tutelano più la salute e l’economia di questa terra, nascondendosi dietro l'alibi delle compensazioni. Gli inquinatori azzannano questo territorio dettando la legalità imposta dal denaro. Istituzioni compromesse e incapaci di difendere le popolazioni non servono ai cittadini preoccupati che non restano a guardare e si organizzano. L’incredulità iniziale è stata velocemente sostituita dall’esigenza di agire, rispetto a tante violazioni della legalità e ai silenzi colpevoli.

Il Comitato dei Cittadini Liberi ha illustrato la diffida inviata a tutti gli amministratori del Comune di Tarquinia che ”debbono ritenersi responsabili non solo nella qualità di pubblici amministratori ma anche personalmente in proprio, sia penalmente che civilmente di tutti gli eventuali danni che potranno derivare dall’esercizio della Centrale Enel di Torre Valdaliga Nord, alla salute pubblica, all’ambiente, all’agricoltura e alla imprenditoria in genere, con obbligo di risarcire tutti i danni diretti e indiretti a tutti gli aventi diritto.Nei prossimi giorni la diffida verrà replicata negli altri comuni snaturati da Enel SPA.

La parte dedicata al carbone s'è conclusa elencando le illegalità scoperte in tema di accensione, limiti emissivi, scarico del carbone, mancata riduzione degli inquinanti. Argomenti che saranno oggetto di dettagliate e mirate denunce penali e arricchiranno anche il fascicolo della petizione popolare al Parlamento Europeo che sta andando avanti.

La seconda parte del convegno, dedicata all'autostrada, ha presentato la devastazione di un altro pezzo di Bella Italia, causata da un inutile nastro d'asfalto ad alta velocità, che se  realizzato degraderebbe la fertile Maremma da Capalbio a Tarquinia. Ad una prima analisi,  sembrava che nel tratto toscano venisse compromessa una maggiore estensione di territorio e attività agricole rispetto al tratto laziale, con un apparente minor impatto rispetto ai territori di Tarquinia e Montalto di Castro. Ma per le popolazioni laziali è come la consolazione della mamma che in guerra ha perso solo un figlio invece di due. Subito però s'è capito la disparità di trattamento verrà colmata per dare anche a Tarquinia il secondo figlio morto in guerra. Ed ecco l'atto criminale di collocare nel centro abitato di Tarquinia,  un'autostrada larga 25 metri più le scarpate, progettata per velocità di 140 km/h, con flussi di traffico – auto e TIR – aumentato dagli attuali 18.000 fino a 45.000 al giorno. Una roba mai vista. Anche in questo caso dobbiamo ringraziare Marrazzo e Mazzola che invece di rispedire al ministro Matteoli una simile porcata, lo sostengono dicendo la bugia che si tratta di un tracciato imposto dal governo. Anche Matteoli dice bugie per sostenere l'autostrada, come quella che la vorrebbe l'Europa: falso!. I Tarquiniesi da sempre hanno detto sì alla messa in sicurezza dell'Aurelia, quella che non vuole la SAT ma che l'ANAS ha realizzato in pochi mesi nel tratto Montalto-Tarquinia. Rapidamente, salvando molte vite umane e poco costosa: purtroppo questi sono tutti difetti per chi governa.

I comitati che avversano il progetto dell’autostrada si trovano uniti nel ritenere che è un opera inutile e costosa che sacrificherà molte cose a noi care per un mostro di cemento.

Per le famiglie di questo territorio la sottrazione di terra, la mortificazione delle aziende agricole sottraendo l’unica fonte di reddito è come fargli perdere il posto di lavoro. Ma per i ladri di futuro queste cose valgono poco e possono essere calpestate. Il fronte del no è compatto e forte di avere dalla propria, la ragione di tutelare il territorio, contro le speculazioni di uno sviluppo legato solo alla filiera del cemento.

I comitati, anche grazie all’appoggio di personalità storicamente a difesa della Maremma, come Nicola Caracciolo e Gianni Mattioli, apriranno la strada ad una battaglia legale e di resistenza non violenta, contro l’autostrada, per la sopravvivenza di questa terra meravigliosa, culla degli Etruschi: la MAREMMA.

Il convegno si è chiuso con il rilancio del prossimo appuntamento di Informiamoci, sul tema dei rifiuti, sempre piu attuale, anche per colpa delle notizie apparse sui giornali, sull’ipotesi di utilizzare TVN come inceneritore, portando da queste parti rifiuti romani e forse anche campani. Far scivolare i problemi nell'emergenza è un trucco ormai noto, è un trabocchetto in cui non cadremo.

 Comitato dei Cittadini Liberi

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