ROMA (UnoNotizie.it) - E' stato consegnato all’Ambasciata degli Stati Uniti il premio Un Bosco per Kyoto 2009 per il Presidente Barack Obama.

Questo è un premio che ogni anno viene consegnato a personalità scientifiche, politiche e artistiche che hanno dimostrato un particolare impegno nella riduzione dei gas serra e nel risparmio energetico attraverso studi, applicazioni e opere di sensibilizzazione pubblica. Lo scorso anno il premio andò al Cancelliere tedesco Angela Merkel per la sua politica di risparmio energetico e di limitazione dei gas serra.

 

Per il 2009 la commissione di Accademia Kronos, addetta all’assegnazione del riconoscimento internazionale “Un Bosco per Kyoto”, aveva riconosciuti meritevoli il presidente francese Sarkozy e il neo Presidente USA Barack Obama. Il primo perché aveva dichiarato di voler abbattere le emissioni di gas serra nel suo Paese del 40% entro il 2010 e il secondo perché aveva da subito programmato di avviare una politica di rispetto ambientale e di risparmio energetico, nonché di aderire al protocollo di Kyoto.

 

Mentre il primo aveva incaricato del ritiro l’ambasciatore di Francia in Italia, il giorno della manifestazione a Roma presso il Campidoglio, il 13 di gennaio scorso, il secondo, appena insediato e preso da mille impegni, non aveva potuto dare quest’incarico alla sua ambasciata a Roma. Agli organizzatori di Accademia Kronos ciò era sembrato un rifiuto del Presidente USA a ricevere il riconoscimento e invece, dopo quasi un mese dalla cerimonia del Campidoglio, inaspettata, è arrivata l’autorizzazione all’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma di prendere in consegna il premio”Un Bosco per Kyoto”.

 

A ritirare il premio per conto del Presidente Barack Obama è giunta così in Italia una scienziata, Jean Preston, responsabile dello staff della Casa Bianca sull’ambiente e l’energia. Oltre alla scultura, realizzata da due artiste di Viterbo, alle figlie di Obama sono stati donati decine di piccoli animaletti realizzati con un nuovo tessuto ricavato da piante selvatiche che crescono spontaneamente e in grande abbondanza in tutta l’Asia.

 

Questi tessuti vengono lavorati da sempre dalle popolazioni della Mongolia in maniera non impattante con l’ambiente naturale. La successiva raffinazione e l’impiego di questo tessuto, denominato “meme 01”, è affidata ad una azienda torinese che a sua volta utilizza, come materiale di riempimento, palline prodotte dal riciclo dalle bottiglie di plastica.

In quella occasione Accademia Kronos ha invitato 10 giovani ricercatori e studiosi statunitensi a trascorrere un periodo di vacanze-studio in Italia. 

(nella foto, da sinistra a destra: il prof. Giulio Signorelli, il presidente di Accademia Kronos, la scienziata Jean Preston e Gabriele La Malfa responsabile dei rapporti internazionali di Accademia Kronos)

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