TARQUINIA -VITERBO (UnoNotizie.it)

Il mondo dell’immaginario e dell’immaginifico dell’autrice si fondono, per condurre chi indossa i suoi capi in una realtà fatta di sogni, di desideri, di aspirazioni interiori che, nel gioco della immaginazione e dell’assunzione di ruoli non consueti, trovano vita e realizzazione.

 

 

D A M E   E   C A V A L I E R I    

T R A   R E A L T A ’   E   S O G N O

 

 

Broccati, velluto, sete, merletti e macramè in un ventaglio di colori trasformati e plasmati in vestiti e maschere veneziane che oltrepassano il tempo e solcano lo spazio dei confini tra realtà e fantasia in un gioco dove il Carnevale è solo il pretesto per aprire quella porta socchiusa che ci separa dai sogni.

 

“Sognando il Carnevale di Venezia”, la rassegna ospitata a Tarquinia presso il Centro Commerciale Top16, si spinge ben al di là dei canoni stereotipi di una classica mostra. L’alta sartoria si coniuga sapientemente ad immagini pittoriche che finiscono per essere vere e proprie finestre, e non più solo dipinti, che si aprono sulla laguna ed i canali della Città dei Dogi.  …E la fantasia spazia per lasciare immaginare situazioni, incontri, parole sussurrate nell’orecchio pronunciate da labbra che si celano dietro quelle maschere così tangibili come ricche di affascinante mistero e passioni imperscrutabili.

 

I quadri ed i costumi ispirati al Carnevale di Venezia sono stati realizzati dall’artista Francesca Parrucci non nuova ad esperienze di vibranti ambientazioni sceniche per le sue mostre ricche di mix cromatici capaci di trasmettere sentimenti positivi e regalare l’eterea sospensione dell’anima e delle emozioni in chi le guarda.

 

La rassegna, patrocinata dal Comune di Tarquinia, Assessorato al Turismo, si svolgerà dal 19 al 24 febbraio e rimarrà aperta al pubblico dalle ore 16 alle 19,30.  Ingresso libero.          

 

 

LE MASCHERE ESPOSTE AL TOP16

 

Piripicchio  -  bambino vestito da Jolly

Valentina  -  Jolly

Alessia  -  dama rosa con ventaglio

Sior Bortolo  -  cavaliere con vestito giallo oro

Siora Pina  -  dama con vestito bordò

Siora Giulia  -  dama con vestito celeste e marrone

Sior Jacopo  -  cavaliere con vestito blù

Donna Rebecca  -  fantasia veneziana

Sior Alvise  -  cavaliere con giacca in oro giallo e mantello

Siora Celeste  -  dama veneziana con vestito celeste

Cin Cion – dama orientale con ventaglio

 

 

“ Dialogando con …   Francesca Parrucci ”

Autodidatta, Francesca Parrucci esterna il suo gusto estetico ed esprime la sua passione per il mondo dell’immagine e dell’immaginario attraverso diverse forme artistiche che spaziano dalla pittura acrilica su tela a quello su stoffa (tende, abiti, lenzuola, scialli, ecc., che prima confeziona e poi dipinge) all’ideazione e realizzazione di costumi. Dando vita a maschere di carnevale, il suo estro e la sua fantasia hanno iniziato ad incanalarsi in oggetti reali, eppur sempre fantastici, che con gli anni e l'esperienza, le hanno permesso di affrontare anche eventi di tipo scenico (ha realizzato, tra l’altro, costumi per spettacoli di danza).

D. Pittura e scultura, pittura e scrittura, pittura e poesia… pittura ed alta sartoria come si coniugano?

R. Sono tutte forme d’arte, anche l’alta sartoria.

 

D. Perchè Venezia l’affascina in particolar modo?

R. Perché è una città misteriosa. Passando tra le calli la mia immaginazione galoppa e  ritornano alla mente i costumi del ‘700, le dame e cavalieri, amori proibiti e duelli all’ultimo sangue.

 

D. Si è avvicinata all’arte in una età non più giovanissima. Una questione di tempo, di impegni o un’esplosione improvvisa?

R. Prima i bambini erano piccoli e dovevo dedicarmi totalmente alla famiglia. Ora sono cresciuti, hanno la loro famiglia ed io sono più libera per dar sfogo ai miei sogni nel cassetto.

 

D. Come vive la sua arte? E’ l’essere completi della maturità o una seconda adolescenza?

R. La mia arte la vivo tranquillamente. Sono un vulcano di idee e mi arrabbio quando le cose non vengono effettuate come è il mio desiderio. La posso considerare una seconda adolescenza perché la prima mi sembra non averla mai vissuta.

 

D. La passione di oggi per il dipingere e nel realizzare vestiti e costumi le ha fatto cambiare abitudini di vita? Chi le è vicino? I suoi familiari che dicono? Forse la sopportano? Trascura qualcosa?

R. Riesco a coniugare pittura  e  sartoria, a carattere familiare, senza nulla togliere ai miei impegni di casalinga. Un grande aiuto viene da mio marito che mi asseconda nei miei desideri.

 

D. Immaginario e realtà sono una costante nelle sue opere in una stretta simbiosi dove l’uno finisce con il compensare l’altra fino ad essere un tutt’uno. Anche nella vita è così? In genere, i due piani sono ben distinti. Per Lei?

R. Fortunatamente riesco a coniugare le due cose tenendole alternativamente separate.

 

D. Ha qualche rimpianto?

R. L’unico rimpianto è il non aver potuto studiare quando ero giovane e non avevo ancora gli impegni della famiglia.

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