CIVITAVECCHIA -ROMA (UNONOTIZIE.IT)

Sconcerta che a fronte di una richiesta di approfondimento per verificare delle palesi illegittimità della delibera sulla variante termale, approfondimento che le istituzioni hanno il dovere di effettuare a tutela degli interessi collettivi e del rispetto delle norme vigenti, ci sia chi grida al boicottaggio.

 

Probabilmente se tutte le energie messe in campo per giocare alle vittime di qualche oscura manovra  il Sindaco e relativi accoliti le avessero impegnate, invece, per elaborare un atto rispondente alle finalità iniziali della delibera, cioè quella di realizzare un parco archeologico- termale, rispettoso delle norme e della pianificazione regionale e svincolato da interessi particolari, forse la variante sarebbe oggi già approvata, con grande soddisfazione della collettività che da decenni attente ormai il decollo del polo termale.

 

Purtroppo invece ci troviamo di fronte un atto che a fronte di 270.000 mc di residenziale e commerciale, prevede solo 60.000 mc. dedicati al termalismo, non a  caso  lo stesso De Paolis usa il termine lottizzazione nel suo intervento; un atto che ignora la pianificazione regionale e che omettendo di considerare gli effetti dei vincoli previsti dal Catasto degli incendi, di fatto legittima chi utilizza tale sistema criminale per usufruire del territorio a proprio uso e consumo.

 

Patetico poi che la richiesta di approfondimento venga vista come un blocco dell’iter autorizzativo che rischia di far ritornare al privato le aree dell’impianto termale, che peraltro sono oggetto di controversia giudiziaria  proprio in relazione al diritto di proprietà che incide sulle stesse.

 

Nel far riferimento alla brutta transazione approvata dal Comune di Civitavecchia, Sindaco, De Paolis e quanti altri dovrebbero comunque anche far sapere ai cittadini che una delle prescrizioni inserite nella stessa dalle banche era che la maggior volumetria possibile, non minore di 180.000mc fosse concentrata sulle aree che andavano loro cedute.

 

Storia del passato, certo, ma comunque una brutta pagina della storia amministrativa di questa città che vede intrecciarsi debolezza ed interessi particolari a danno del bene collettivo.

 

Indigna poi, che la nostra posizione venga strumentalmente associata a quella dell’on. Tidei, al quale, come ben sanno tutti coloro che hanno un minimo di conoscenza storico-politica della città di Civitavecchia, non abbiamo mai fatto alcuno sconto; accusa alla quale diamo comunque poco valore visto che  viene da chi del trasformismo e dell’accomodarsi sul carro del vincitore di turno, ha fatto proprio costume di vita.

 

Molti ci accusano di essere il partito del “NO”; “NO” che siamo fieri di pronunciare nella  città dei troppi “SI” che hanno distrutto economia, ambiente e tessuto sociale.

 

“NO”, che, in realtà, sono propedeutici ad altri SI: SI al Parco Archeologico-Termale, SI al Monumento Naturale alla Frasca, SI  ad una riconversione della presenza ENEL sul territorio ed all’utilizzo di fonti rinnovabili, SI ad un urbanistica che veda nella valorizzazione del territorio, in un piano di edilizia pubblica  e nella ristrutturazione del patrimonio architettonico cittadino il suo principale fulcro.

 

Ma questo sarebbe perseguire il bene collettivo che, evidentemente contrasta  con gli interessi dei pochi privati, che magari, solo perchè urlano di più, sono maggiormente ascoltati dalle amministrazioni.

 

 

SIMONA RICOTTI (FORUM AMBIENTALISTA CIVITAVECCHIA)

 

ROBERTA GALLETTA (ITALIA NOSTRA SEZ. ASFODELO CIVITAVECCHIA)

 

DARIO BURATTINI (WWF ITALIA SEZ. LITORALE NORD)

 

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