ANCONA (UNONOTIZIE.IT)

Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca ha ricevuto questa mattina a Palazzo Raffaello una delegazione sindacale dei dipendenti Telecom composta da Slc - Cgil, Fistel – Cisl,  Uilcom – Uil e Snatel, in sciopero contro il piano di ristrutturazione dell’azienda. I rappresentanti sindacali hanno chiesto alla Regione di intercedere presso la Telecom per evitare:

-      la chiusura annunciata delle sedi di Macerata e Pesaro

-      il taglio di circa 200 posti di lavoro nelle Marche

-      l’avvio della cassa integrazione nel reparto Directory Assistance che conta circa 70 lavoratori in prevalenza donne, part time e disabili

-      la riduzione delle risorse per la manutenzione della rete in rame che frenerà la penetrazione della banda larga e dei relativi servizi innovativi.

 

Il presidente Spacca dopo aver ascoltato le ragioni dei lavoratori ha ribadito loro che “la priorità di quest’anno della giunta regionale è la tutela del lavoro che ha diritto di precedenza su qualsiasi altra questione perché garantisce la coesione sociale necessaria per sostenere il sistema produttivo territoriale in questo difficile momento. La decisione della Telecom  di disinvestire nelle Marche – ha proseguito Spacca – è inaccettabile. Attraverso le sedi istituzionali a partire dal Ministero dell’Innovazione e attraverso un confronto con i vertici dell’azienda stessa, cercheremo di far comprendere alla Telecom la necessità di rafforzare la rete immateriale per recuperare il grave gap infrastrutturale con cui da tempo conviviamo. Il consolidamento delle reti e l’estensione della banda larga – ha concluso - sono fondamentali per difendere il più grande sistema manifatturiero del Made in Italy in Italia che risiede proprio nelle Marche e per agevolare una prospettiva futura di competizione e crescita al di là della crisi”.

 

Proprio in base a questi principi  e per generare, tramite gli investimenti, nuova occupazione, la Regione sta attuando sul territorio il Piano telematico regionale che intende superare gli squilibri di copertura, dovuti principalmente alla presenza di piccoli comuni decentrati e con bassa densità abitativa, che non remunera l'investimento dei privati. Tre gli interventi previsti la costituzione di dorsali e reti di distribuzione in fibra ottica (con fili e senza fili); la creazione di un sistema di accesso di tipo wireless nelle aree marginali del territorio regionale (attraverso convenzioni con le Province; l’aggiornamento elettronico delle centrali telefoniche degli operatori di telecomunicazione (con procedura comunitaria che autorizzi l'erogazione di aiuti di Stato). L'investimento complessivo della Regione è pari a 45 milioni di euro. Sono interessati 147 comuni e 114 aree di collegamento, con la posa di 707 Km di fibra ottica.

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