TUSCANIA -VITERBO (UNONOTIZIE.IT)

In vista delle imminenti elezioni comunali di Tuscania, fissate per il mese di giugno prossimo, ritengo utile richiamare l’attenzione della opinione pubblica, circa l’importanza che esse assumono nell’interesse di noi tutti.

Partirò da alcune riflessioni relative alla convocazione elettorale.

Ritengo che essa sia una mortificazione per noi come etica politica per aver permesso la guida del Paese ad una maggioranza politica scomposta, scialba, impegnata da compromessi, indebolita da una cinica perentoria guida, che, anzitempo, ha deteriorato la maggioranza provocandone la nomina del Commissario Prefettizio.

 

            Così, ancora una volta, si è potuto constatare, con grande amarezza, come sia impossibile mantenere una pace duratura nel paese, nel quale si vuole che persistano in modo differente i diritti e i doveri dei cittadini, appartenenti, ciascuno, ad uno anziché all’altro gruppo politico: ne consegue che chi delegittima una parte della popolazione deve sempre aspettarsi che i delegittimati si coalizzino contro i privilegiati.

 

            È giunto il momento di un esame serio della situazione politica e amministrativa; è giunto il momento, cari signori della guerra, di costruire e di riannodare il frazionamento politico, è giunto il momento di richiamarsi alla “capacità mentale”, di aprire il ventaglio disponibile perchè ogni nervatura di esso sia collaborativa: “ognuno deve pensare a ripulire le proprie scarpe” e di gettare il cuore oltre l’ostacolo nell’interesse esclusivo del paese.

 

            Il cambiamento è nell’aria, lo sento.

 

            È l’ora delle idee, per dare un senso al malumore sociale, a chi vuole coinvolgere una nuova classe dirigente, estranea alla politica perchè estranea alle logiche di Partito.

 

            Il peso della crisi nel Comune che accoglierà la nuova amministrazione è pesantissimo. Penso alle spese sostenute, senza discernimento, per recarsi “in missione” in Olanda, penso al buco della Tuscania parking, penso ai telefoni surriscaldati dalla opportunità politica, penso ai consulenti legali chiamati da Milano a disdegno di bravi Viterbesi, penso alle consulenze fuori bilancio, eccetera.

 

            Il disdegno di cui sopra, è così grande da imporre una sfida politica. Ed io sarò sul palco a relazionare fatti e misfatti per il riscatto dell’etica relativa al costume, alla vita sociale e civile.

 

            Gli amministratori comunali, con qualche eccezione, da circa quindici anni hanno accentuato la diversità sociale, le amicizie di gruppo politico, inasprendo gli animi di opposta identità politica, contribuendo a separare anziché ad integrare, dimenticando il primario compito di un amministratore che è quello di costituire o ricostruire il legame sociale.

 

            Penso che dopo questo ineludibile passato, gestito da amministratori disinvolti, la gente debba essere rimotivata, come quando fuori piove e sai che il sole tornerà perchè non è mai andato via.

 

            Oggi più che mai, oggi più di ieri aspetta di ritrovare tutti insieme, quell'idem sentire, quello spirito che è dentro di noi e che abbiamo lasciato assopire.

 

            Occorre ritrovare slancio, spirito di corpo, quei valori che portarono molti amministratori del passato a rappresentare il proprio Comune con dignità.

 

            Non si tratta di coltivare un’idea per ambizione di parte, di conquistare la prima poltrona, quanto di riaffermare quella funzione generalista di governo comunale, che ha caratterizzato per molti decenni la nostra identità e che è il nostro orgoglio. Qualcuno non sa che nella vita vi è qualcosa di più raro della abilità, dell’intrigo, dell’inganno: la nobiltà d’animo. E nella società tuscanese e nella nostra comunità non c’è solo il rumore degli alberi che cadono, ma anche il fruscìo lieve e tenace della foresta che cresce per un futuro migliore.

 

            E se nella nostra comunità cresce costantemente un fruscìo lieve e tenace per sostenere la costruzione di un terreno comune vuol dire che occorre anche il coraggio di ripensare al rapporto tra identità e differenze all’interno di ogni schieramento politico, pensando che identità e differenze sono concepibili e che la tolleranza è la chiave per il superamento degli ostacoli.

 

            In un angolo del mio cervello rimane incastonata la certezza che insieme possiamo superare gli egoismi personali e dare uniti il segno di una svolta morale, civica.

            In questa svolta, un giorno, potremmo dire: ho contribuito anch’io all’evento anche perchè non siamo una stella che al mattino se ne va.

 

            Io resterò qui e sono fiero per il mio paese di offrire la esperienza, il mio aiuto, la mia voce, le mie energie e il mio impegno a favore della cittadinanza suscitando fiducia e speranza per una rinnovata amministrazione comunale a Tuscania.

Mario Ciccioli

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