BARI  ( UNONOTIZIE.IT ) << A Bari vecchia le scuole chiudono, per maggior precisione sono le scuole pubbliche ad essere in crisi profonda, mentre le iscrizioni affluiscono tranquillamente nelle istituzioni private grazie anche al dirottamento delle risorse derivanti dalle tasse pagate dai lavoratori – cosi Adele Dentice, candidato Sindaco della lista Per il Bene Comune e insegnante nella Scuola Media San Nicola interviene sulla questione delle iscrizioni nelle scuole pubbliche nella città vecchia – la più compromessa è sempre stata la San Nicola, miracolata quest’anno dal piano di riordino della regione. Come operatori abbiamo lottato per difenderla, ma oggi non c’è più spazio per confrontarci contro i pregiudizi e il flagello di una politica, che per essere gentili , si potrebbe definire insensibile, una politica che ha favorito la destrutturazione della scuola pubblica e ha introdotto con la autonomia scolastica un equivoco concetto di competizione, che penalizza le scuole più “povere” >>.
<< La nostra scuola – aggiunge la Dentice – paga le inefficienze di una pratica di governo che tutela i privilegi a danno delle realtà sociali più deboli, scuole che dovrebbero avere i migliori insegnati e maggiore stabilità di operatori al contrario soffrono carenze strutturali e di un corpo docente instabile perché sottoposto a continui forzati trasferimenti. Ma ciò che apre una profonda ferita è la costante e indiscriminata campagna di denigrazione rivolta soprattutto contro i ragazzi e i bambini definiti addirittura piccoli boss a tre anni; a tre anni come a dieci o a dodici si è solo bambini e se la rete educativa funzionasse potrebbero non diventare mai dei criminali, così come se il circuito sociale funzionasse per davvero la Scuola media San Nicola potrebbe assorbire i ragazzi che, per un pregiudizio diffuso, sono costretti ad “emigrare “ in altre scuole , magari pagando, pur di non avere come compagno di banco uno di quei loro vicini di casa con il quale il pomeriggio si va a giocare a calcetto o a passeggio >>.
<< L’ottimistica visione della “diaspora” dei ragazzi in altre scuole prefigurata dall’assessore Martino – continua la Dentice – potrebbe però nascondere un pericolo più sottile, quello della ulteriore perdita di identità del luogo di origine riproducendo ciò che è già avvenuto nella città vecchia con lo spostamento della popolazione in altre zone, consentendo agli estranei di occupare spazi senza entrarci , trasformandoli in luoghi vuoti privi di vita se non durante le ore notturne; tra l’altro con questa operazione non verrebbe risolto il problema della devianza e della dispersione perché gli alunni “difficili” già attualmente vengono espulsi dagli altri contesti scolastici o emarginati ed etichettati, a meno che la scuola più vicina a Bari Vecchia, la Carducci, non accolga prioritariamente tutti i ragazzi della città vecchia che scelgono di frequentare l’istituto, come promesso in una recente intervista dalla dirigente scolastica >>.
 << La soppressione di un presidio educativo e formativo come la San Nicola – conclude la Dentice – segna il fallimento dello Stato, e probabilmente tale fallimento poteva essere evitato attraverso una fase interlocutoria e di sensibilizzazione della cittadinanza barese, in questo momento il mio stato d’animo non è sereno, soprattutto se penso che fino a qualche mese fa mi illudevo che ancora si potesse attuare, mantenendo la centralità dell’Istituzione scolastica, un’azione di prevenzione del disagio diretta alle nuove generazioni attraverso un piano integrato di riqualificazione sociale, invece oggi dopo quindici anni devo piegarmi all’idea che questa sconfitta è reale e si collega a molte altre che la nostra città subisce da anni >>

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