ALTOMONTE -COSENZA (UNONOTIZIE.IT)

Altomonte, borgo riconosciuto tra i più belli d’Italia del cui riconoscimento si fregia è, ancora una volta, preda dei cementificatori di professione.

Dopo lo scempio urbanistico e paesaggistico del “presunto” parcheggio eretto in adiacenza all’atavico Castello dei Conti posto sotto sequestro dalla Procura di Castrovillari (Cosenza)), anche a seguito della mobilitazione di protesta di FARE VERDE Calabria, e il cui processo è fissato per il 3 aprile p.v.; dopo lo scempio urbanistico perpetrato nel rifacimento (?!) di Piazza San Francesco la cui pessima opera di riqualificazione è sotto gli occhi di tutti, cittadini e turisti, e con errori-orrori macroscopici ben visibili, sia nei criteri di realizzazione, sia nell’impiego di materiali, che ne hanno compromesso la piena fruibilità della stessa.

Riqualificazione oggi oggetto del rifacimento di entrambe le scalinate che costituivano un pericolo all’incolumità di chi vi si avventurava: chi pagherà questo rifacimento? La Ditta esecutrice, l'Amministrazione, i Cittadini?

Forse non lo sapremo mai! 

Un’altra colata di cemento, una superficie di oltre 7.000 mq, si sta per riversare su Altomonte. Questa volta ai piedi del “presunto” parcheggio sequestrato.

Da quel poco che ci è stato consentito di leggere, in questo il Comune di Altomonte non eccelle sicuramente.

Infatti dalla visione dei fascicoli che compongono l’intero progetto, balza subito agli occhi come la relazione di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) risulti essere poco credibile per i motivi che di seguito si elencano: 

•   Manca un documentato riscontro fotografico che evidenzi, come d’altronde esplicitamente richiesto dalla VIA, l’impatto dell’impianto di risalita sul paesaggio e l’ambiente circostante, ripresi nella loro realtà: rendering fotorealistico;

•   La descrizione tecnica del parcheggio mette in luce un intervento di normale edilizia, con addirittura tre file di muri di contenimento anche alti sei metri, strade di 7,5 mt di larghezza e viali di oltre 100 mt di lunghezza, con estensioni planimetriche abbastanza importanti, vista la previsione di circa 100 posti auto (un posto = mq 12.5) e circa 8 posti autobus (25 mq), considerando le strade di manovra, si arriva ad una superficie occupata di almeno 3000-4000 mq, che se è vero che è posizionato ad una quota più bassa rispetto al centro abitato, è altresì vero che dalla sommità della stazione di arrivo si vedrà tutto il panorama formato da ammassi di lamiere di auto e caravan;

•   Non vi è traccia, stando ai documenti a cui abbiamo avuto accesso per la sola visione e le cui copie ancora non ci sono state rilasciate come previsto dalla Legge, nella VAS (Valutazione Ambientale Strategica) di cui si parla alcun elemento utile e convincente per avvallare la sostenibilità ambientale del progetto stesso;

•  I contesti valutativi a cui si fa riferimento nella premessa della VIA sono puramente accademici (modello DPSIR, sistema conoscitivo in ambito ambientale, sistemi EMAS e ISO 14001), probabilmente usati più per impressionare i lettori che non per avvalorare il progetto medesimo. Infatti, gli ambiti di applicazione dei citati contesti sono abbastanza differenti da quelli oggetto del progetto, applicandosi ad infrastrutture importanti: quali strade interregionali o ferrovie, o TAV ecc;

•   In questo stralcio non è prevista alcuna piantumazione a verde, in quanto è espressamente dichiarato nel documento di Relazione che la stessa sarà prevista in altra fase. In pratica ed in sostanza si aspetterebbe un altro stralcio da far finanziare alla Regione e, visti i tempi, è molto probabile che non sarà mai finanziato. Inoltre, siamo proprio certi, qualora vengano consentiti tali finanziamenti, che non vengano dirottati per altre finalità?;

•   Anche sulla cabina di risalita vi sono molte anomalie tra cui la scelta del tipo di cabina che è in contrasto con la politica di mimetizzazione che gli estensori dichiarano di utilizzare nella VIA, infatti si parla di cabina “...con portata complessiva di 30 persone pari a 2375 Kg...” ma le cui “...dimensioni (2000x2500x2200 mm) minime…” ne consentirebbero al massimo 12. 

 

In conclusione, il progetto non prevede nessun accorgimento per ridurre l'impatto ambientale.

Ad esempio come mai non sono state utilizzate le terre armate, che potevano creare dei dolci declivi a verde, in luogo dei muraglioni, sicuramente un intervento a meno impatto di questo?

Ma si sa una colatina di cemento non la si nega a nessuno.  

A proposito ma l’Ufficio regionale VIA della Calabria e la Soprintendenza Regionale Calabria ai BB.CC. hanno attentamente analizzato e valutato questi punti?


Beati monoculi in terra caecorum

Il Coordinatore Regionale Fare Verde per la Calabria
Francesco PACIENZA

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