CIVITAVECCHIA -ROMA (UNONOTIZIE.IT)
Abusivi a chi?
Le recenti roboanti dichiarazioni del sindaco Moscherini in merito alla variante 31 e in particolare ai destini della palazzina Ferrotel, sono davvero sconcertanti. Se tali dichiarazioni non fossero così incaute e pericolose (visto che la messa in scena gioca sulla pelle di numerosi nuclei familiari) ci sarrebbe da ridere.
Il sindaco afferma, con una certa strana allegria, che la programmazione dei lavori per la variante 31 rappresenta una svolta epocale per la ridente città di Civitavecchia e niente meno che un passaggio decisivo verso una nuova “politica del fare”. Noi domandiamo al sindaco Moscherini: ma fare cosa?
Da quando molto tempo fa, luglio 2008 per noi, il sindaco si è impegnato pubblicamente a contrastare l'emergenza abitativa, pubblicamente riconfermando in varie occasioni questa sua nobile volontà, nulla di nuovo sul fronte dell'edilizia popolare (a parte qualche brutta figura pubblica del sindaco che bisticcia con l'Ater sulla pelle dei cittadini civitavecchiesi). Nemmeno le celeberrime casette di legno in stile Heidi, che pure avevamo irriso, si sono lontanamente viste. In tal senso abbiamo già da tempo denunciato tale immobilismo come simbolo di una politica dedita a tutto fuorché alla risoluzione dei problemi reali dei cittadini. Altro che politica del fare!
Il sindaco afferma altresì, ora che formalmente il comune è diventato il padrone della palazzina Ferrotel, di avere due alternative urbanistiche per i 650 mq che essa occupa: o li riabiliterà a verde pubblico (davvero risibile questo ambientalismo d'accatto per una amministrazione che ha varato una tra le centrali a carbone più inquinanti d'Europa) oppure demolirà la palazzina per costruirne un'altra da adibire a scopo abitativo.
Sarebbe uno spreco economico imperdonabile.
Da un anno proponiamo alle istituzioni competenti (Ater, Comune, Regione, Ferrovie) un progetto di autorecupero della palazzina Ferrotel. Le numerose volte che abbiamo incontrato i rappresentanti dell'amministrazione comunale abbiamo raccolto vari segnali di apertura. Il progetto di autorecupero permetterebbe ai contribuenti un risparmio netto rispetto alle progettualità di cui il sindaco ha parlato, visto che la palazzina non dovrebbe essere abbattuta e che metà dei lavori sarebbero a carico della cooperativa degli inquilini.
L'autorecupero è già una risorsa diffusa (a Roma come nel Nord Europa) e questa amministrazione deve cominciare a comprenderlo ora, per il bene della cittadinanza. Invece di tirare giù e ricostruire edifici su edifici per compiacere i soliti amici costruttori, il sindaco deve accettare la sfida moderna che l'autorecupero pone alla sua amministrazione. Di questo la città e i suoi cittadini non potranno che beneficiare. La stessa Giunta Comunale, in tempi non sospetti, ha approvato il 17 gennaio 2008 la delibera numero 6/2008 che inquadrava giuridicamente la pratica dell’autorecupero degli edifici dimessi. Quali miglior occasione per avviare una simile sperimentazione?
Infine il sindaco, molto imprudentemente, e nonostante i nostri pur intriganti incontri pubblici, nelle sue dichiarazioni ci definisce ancora abusivi. Caro sindaco, noi, ormai quasi un anno fa, abbiamo pubblicamente occupato i locali della palazzina Ferrotel, che versavano in una condizione indecente, rispondendo a una situazione di emergenza abitativa per noi non più procrastinabile e del tutto inevasa da quelle istituzioni competenti di cui lei è il massimo rappresentante. Da allora, luglio 2008, abbiamo pubblicamente organizzato convegni, dibattiti e incontri sul tema dell'autorecupero e dell'emergenza abitativa. Pubblicamente abbiamo inaugurato i lavori per un prossimo Ostello del diritto all'abitare. Pubblicamente abbiamo aperto uno sportello per l'emergenza abitativa che è ormai un punto di riferimento per centinaia di civitavecchiesi. Pubblicamente abbiamo dichiarato la nostra intenzione a iniziare i lavori della palazzina stessa. Pubblicamente abbiamo iniziato, e in parte portato a termine, questi lavori interni che la invitiamo a venire a vedere. Non abbiamo mai agito di nascosto e tutte le nostre iniziative sono state organizzate alla luce del sole e, quello che conta, sono state aperte a tutti.
Dunque, caro sindaco: abusivi a chi?
Il sindaco si è detto disponibile a un incontro nel quale ci vuole spiegare che non è con le occupazioni abusive che si risolve l'emergenza abitativa e noi pubblicamente lo invitiamo nella palazzina Ferrotel per rendersi di conto del livello dei nostri lavori e delle nostre attività e soprattutto lo invitiamo per spiegargli che noi dalla palazzina Ferrotel non ce ne andremo mai. Noi siamo un comitato di inquilini che gestisce una palazzina pubblicamente e come tale vogliamo discutere con la pubblica amministrazione. Noi, da molto tempo, non siamo più abusivi. Non ammetterlo è un atto arrogante e irresponsabile. Il muro contro muro non conviene a nessuno.
Noi non ce ne andremo mai.
Comitato degli inquilini della palazzina Ferrotel
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