GIOIA TAURO-REGGIO CALABRIA (UNONOTIZIE.IT)
Non se ne può più di comportamenti colpevolmente omissivi!
E più il tempo passa e più non si comprende anche il comportamento indifferente dell’Asp 5 e della sua equipe.
Esistono direttori sanitari inadempienti, come esistono tecnici inconcludenti.
I tecnici inconcludenti sono capaci e bravi di “scoprire problemini” uno dopo l’altro.
Si allargano così all’infinito i tempi di riapertura delle sale operatorie della più moderna ed all’avanguardia struttura ospedaliera esistente nella Piana, e per di più, nell’area immediatamente attigua al Porto più grande del Mediterraneo.
L’Asp e la sua equipe, con questo comportamento, evidenzia indifferenza verso questo territorio in cui oltre al Porto e alle aree industriali, la Calabria ha fatto dono di depuratori, termovalorizzatori, discariche, stabilimenti inquinanti e pattumiere di ogni ordine e grado.
E con tutti questi “doni”, l’Asp e la sua equipe arriva al punto di azzardare il tentativo di portare avanti il “disegno” di allocare l’ospedale unico o ex unico o in compartecipazione con Polistena in luogo diverso da quello stabilito dalla conferenza dei sindaci, e di “trasferire”, divisioni e reparti da una struttura a norma ad altre fatiscenti, lasciando con ciò, ed oltretutto, consapevolmente, nel più alto dei pericoli, diverse migliaia di lavoratori che hanno sulle loro spalle il più alto rischio infortunistico del Mezzogiorno d’Italia.
Ma, come si dice, finchè tutto va bene… madama la marchesa, tutto bene.
E qualcuno, considerato il comportamento che fin qui siamo in grado di registrare, potrebbe rinsavire solo dopo una malaugurata …tumulazione avvenuta.
Dopo aver fatto ricorso a tutte le procedure burocratiche, democratiche e interessato la magistratura con due circostanziate denunce “senza aver ottenuto risposte”.
Ma non molleremo.
E porteremo avanti questa battaglia democratica di civiltà e di giustizia fino a quando non avremo risposte precise ai nostri puntuali e disperati appelli finalizzati ad ottenere giustizia.
Quel che è certo è che non intendiamo accettare che le sacrosante aspettative della città di Gioia Tauro e della stragrande maggioranza dei cittadini della Piana, con tutto quel che “ruota” intorno, subiscano l’arroganza e la prevaricazione di coloro che agiscono mettendo sotto i piedi le regole democratiche.
Tra interruttori e filtri ci stiamo avviando a superare il sesto mese da quando è stato interrotto il pubblico servizio della Chirurgia generale e d’urgenza nell’Ospedale Giovanni XXIII.
E tanto avviene dopo che nel sopralluogo del 2 marzo, il commissario straordinario dell’Asp, prefetto Cetola e il direttore sanitario, Rupeni, avevano annunciato l’arrivo, per il successivo 5 marzo, dei tecnici per la verifica tecnica e la certificazione dell’agibilità delle sale operatorie.
Ma non avevano fatto i conti con il “filtro” dell’impianto di climatizzazione.
E con questi “intralci” a sorpresa, i primari ed il personale medico e paramedico del “Giovanni XXIII” inagibile, continuano a vedersi arrivare gli utenti del comprensorio gioiese nell’ospedale “agibile” di Scilla che “il comitato contro l’ospedale unico e per gli orticelli” ha annesso alla Piana.
Il Coordinatore "PER IL BENE COMUNE" di Gioia Tauro Arch. Jacopo Rizzo
Il Coordinatore "BER IL BENE COMUNE" della Calabria Avv. Renato Bellofiore
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