MONTALTO DI CASTRO (UnoNotizie.it)
Mentre l’Europa persegue la strada delle energie rinnovabili, la Maremma dovrebbe tenersi il fumo nero della centrale policombustibile di Montalto di Castro, il carbone di Civitavecchia, il Nucleare. No grazie, preferiamo vivere.
Leggo, tra il divertito e lo stupito, le dichiarazioni rese alla stampa da tal Giuseppe Alcetta in materia di fonti rinnovabili ed energia nucleare.
Stupito, perchè se la memoria non mi inganna, Alcetta dovrebbe essere un tecnico ENEL e divertito, perché capita ad Alcetta di bacchettare con sussiego le dichiarazioni di Massimo De Maio, uno di quegli ambientalisti “che non conoscono quello di cui parlano”, e temo che se Alcetta vorrà meglio informarsi, forse, da onest’uomo, rivolgerà su di sé le bacchettate.
Scrivo la frase incriminata: “Prima che il nucleare sia attivo- conclude De Maio- a Montalto di Castro con le fonti rinnovabili si sarebbero prodotti 9.000 megawatt senza conseguenze per l'ambiente, la salute e le tasche dei cittadini”. Ed ha ragione, poiché, al ritmo delle nuove installazioni avvenute nel 2008 (1010 MW eolici, 200 MW fotovoltaici,
In questi termini, l’energia prodotta da 1600 MW nucleari resta ben al di sotto dell’energia che produrrebbe la potenza ipotizzata da De Maio, attribuendo ovviamente alle due alternative le appropriate durate di utilizzazione degli impianti.
Ma, al di là di questi conti di scarso significato, e delle sue ironie sulle fonti rinnovabili e sul risparmio energetico, Alcetta sembra ignorare che l’Italia è tenuta, dalle decisioni raggiunte in sede europea, a sostituire entro il 2020, il 20% dei consumi, coperti con combustibili fossili, con fonti rinnovabili e un altro 20% con risparmio energetico, mentre il Governo punta, per la stessa data, a sostituire con il nucleare il 25% e con le fonti rinnovabili un altro 25%, ma si tratta dei consumi di elettricità, non dei consumi complessivi e i consumi di elettricità rappresentano appena il 20% dei consumi complessivi: dunque il Governo punta ad una sostituzione di appena il 10%, contro il 40% che, piaccia o no ad Alcetta, noi comunque dovremo realizzare con risparmio e fonti rinnovabili.
E’ poi superfluo osservare che all’UE non interessa affatto se questi kWh siano prodotti di giorno o di notte, ma, in ogni caso, le tecniche dei Sali fusi o della produzione di idrogeno sono la via per superare l’intermittenza di sole o vento, oltre alla ben nota tecnica del pompaggio.
Non comprendo come si possa difendere il carbone, dal momento che non è prevista la cattura di CO2 e dunque la trasformazione a carbone di potenza elettrica non farà che peggiorare la nostra situazione, con la previsione di multe assai pesanti.
Ma, a proposito di costi, Alcetta crede veramente alla favoletta del basso costo dell’energia prodotta dal nucleare? A parte la difficoltà di stabilire un costo del kWh, quando non si dispone di tecnologie standard per lo smaltimento delle scorie, il Department of Energy USA lo stima più di 0,06 €, mentre ormai il kWh eolico sta tra 0,04 e 0,05 €, a seconda della taglia degli impianti.
Il nucleare, ci informa l’AIEA, continua ad essere in calo in tutto il mondo (lo sa Alcetta?), ma nessuno pensa che, allora, la via delle energie pulite sia una passeggiata: tutt’altro. La situazione del Paese, però, non migliorerà fornendo all’opinione pubblica notizie sbagliate, per di più ironizzando sugli altri.
Gianni Mattioli
- Uno Notizie Montalto di Castro (Viterbo)
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