VITERBO (UnoNotizie.it)
Nel pomeriggio di domenica 21 giugno si è svolto un torneo dimostrativo di bridge che ha avuto luogo nei locali del Centro Commerciale Tuscia, trasformatisi per l’occasione in una particolare sala da gioco. L’iniziativa è stata organizzata dal nuovo consiglio direttivo dell’Associazione “Bridge Viterbese” con il patrocinio del Comitato Provinciale del CONI.
Il torneo dimostrativo ha uno scopo didattico-divulgativo; è un’occasione che dà la possibilità a tutti gli interessati di conoscere da vicino e in modo diretto il bridge, assistendo a dimostrazioni pratiche per apprendere sistematicamente le tecniche e acquisire le regole fondamentali del gioco come la meccanica, la terminologia, i punteggi. Si sono classificate prime le coppie formate da Margherita Franco e Antonella Martire, Matilde Longhi e Gabriella Caprioglio. Un primo appuntamento si era già svolto domenica scorsa a Capodimonte, sulle rive del Lago di Bolsena.
Vincitori del torneo sono risultati Rossella e Daniela Moneta, Aida Lanzoni ed Elio Selvaggini. Grazie a questi incontri l’Associazione “Bridge Viterbese” e il suo presidente Mario D’Agostino si propongono l’obiettivo di espandere e proseguire l’attività dell’associazione, ma anche di promuovere e far avvicinare nuovi seguaci a questa affascinante disciplina. Fra tutti i giochi di carte, il bridge è l'unico in cui le regole sono codificate a livello mondiale ed è l'unico classificato come “sport”. Nel 1993, infatti, il CONI ha riconosciuto il bridge come attività sportiva con una sua federazione, la F.I.G.B. (Federazione Italiana Gioco Bridge).
In effetti questo gioco di carte è una ineguagliabile palestra cerebrale, una combinazione di tecnica e fantasia, intuito e calcolo delle probabilità statistiche, onestà intellettuale ed approfondite conoscenze procedurali, capacità di concentrazione e prontezza di riflessi, comprensione delle debolezze degli avversari e del proprio compagno. Il bridge, quindi, non è un semplice gioco ma una tecnica sofisticata che richiede doti come intuito, memoria e psicologia. Non occorre solo la tecnica, bisogna anche possedere rigore, allenamento, grinta ed una certa resistenza fisica. E’ uno sport mentale che mantiene attivo chi è più avanti negli anni e, nello stesso tempo, favorisce lo sviluppo intellettuale dei giovani.
Elisa Ignazzi
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