ROMA ( UnoNotizie.it ) Come annunciato, il digitale terrestre si è puntualmente presentato nelle case dei romani, mentre i centri commerciali continuano ad essere presi d'assalto da una moltitudine di onesti cittadini che, pur di evitare l'oscuramento dei programmi (per ora ridotto a due canali), affronta lunghe code ed un congruo dissipamento del portafoglio personale, per l'acquisto di uno o più decoder.
E' semplicemente sconcertante assistere e subire questo fenomeno di massa, che costringe gli utenti della Tv a sottostare ad una nuova "tassa", che si aggiunge al già contestato canone, per mantenere un servizio, quello televisivo, ritenuto scadente nella qualità e nell'offerta dei programmi.
In un Paese civile e che intende praticare la democrazia ci si sarebbe aspettati un intervento deciso del Governo, diretto a coprire i costi di questa coattiva innovazione tecnologica, inglobandoli nel balzello del canone, cosicchè il cittadino sarebbe stato alleviato da spese che non aveva certo preventivato nè voluto.
Invece, non solo i costi del decoder sono totalmente a carico del contribuente possessore di un televisore (eccetto chi possiede - ma sono pochi - i requisiti per accedere al contributo statale di 50 euro!), ma ogni televisore necessita di un singolo dispositivo, con la conseguenza che, essendo presenti in ogni famiglia italiana dai due ai cinque televisori, l'esborso per ogni nucleo non scende mai sotto la soglia dei 50 euro, mentre può aggirarsi e superare tranquillamente le 200 euro!
Proprio un bell'affare per le società produttrici di decoder, tra cui se non erro figura anche quella legata al fratello del presidente del consiglio. Ma, per carità, non parliamo di conflitto di interessi !
Giuseppe Teodoro
- Uno Notizie Roma -
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