TARQUINIA - VITERBO (UnoNotizie.it)

In Iran gran parte dei cittadini continua a chiedere l’annullamento delle elezioni presidenziali, mentre il Consiglio dei guardiani della Costituzione si oppone. Un’importante componente della protesta di questi giorni in Iran è costituita dalle donne. Trent’anni fa le donne iraniane contribuirono a rovesciare lo Shah Reza Pahlavi. Oggi esse rifiutano di farsi intimidire dal regime islamico. Bersaglio delle armi da fuoco, picchiati con i manganelli, insanguinati e urlanti – le scioccanti immagini dei manifestanti in Iran non sono eccezionali solo per la loro brutalità e la loro immediatezza, ma anche perché molte delle vittime in prima linea sono donne.

E ora una donna è divenuta il simbolo della ribellione: una delle immagini più sconvolgenti è stata quella di Neda Soltani, una studentessa colpita da un cecchino, con il sangue che le esce dalla bocca e gli occhi rovesciati all’indietro, mentre muore fra le braccia del suo disperato padre. Al polso la gente porta la fascia verde dei sostenitori di Moussavi. “L’ onda verde non si fermerà”, “possiamo essere ciechi, sordi o muti, ma non siamo stupidi”, “il mio voto verde è diventato nero con il tuo nome falsificato”, sono alcuni degli slogan che risuonano nella piazza. I manifestanti chiamano gli altri cittadini di Teheran a raggiungerli, gridando: “Abbiamo un dolore comune che può essere curato solo tutti insieme”.

Tarquinia non rimane in silenzio ed oggi esprime solidarietà ai giovani iraniani presso la Torre di Dante a partire dalle 20,30 con discussioni con gli iraniani presenti che porteranno la propria testimonianza e la proiezione del documentario "Il futuro negato" e del film candidato all'Oscar "Persepolis", premio della giuria al Festival di Cannes 2007. Partecipare è un dovere morale.

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