VITERBO (UnoNotizie.it)
"Talentuosa scorrettezza politica [...] stile irriverente, tutto nervi e oralità". L'Indipendente.
"La sua scrittura è saporita, ispirata da Céline [...] Di esordienti così la narrativa italiana ha assoluto bisogno". L'Avanti.
Così scrissero, tra gli altri, alcuni critici per commentare il romanzo d'esordio di Maurizio Makovec nel 2003. Dopo sei anni e un duro lavoro ecco che arriva "Céline è fuori stanza", pubblicato da Coniglio Editore di Roma (in libreria l'8 luglio). Si tratta di un romanzo, per certi versi picaresco, che narra gli scapestrati tentativi editoriali del giovane pigro ma sovversivo Fernando Letizia. Sfuggito al rischio di fare il cadetto in Accademia, anticonformista, ribelle a suo modo, scoglionato e bastian contrario per principio, il protagonista, che è anche l’io narrante, si trova suo malgrado coinvolto in tutta una serie di grottesche situazioni, confrontato a personaggi improbabili ed eccentrici che nella loro follia, nelle loro assurde pretese rasentano la genialità.
E sono il sale della vita, coloro che deviando da un’appiattita normalità, dall’omologazione generale danno un senso all’azione. Il tutto per cercare una svolta alla sua esistenza scalognata, legale o illegale non importa, che gli permetta di campare senza lavorare e senza sentirsi rimbrottare quotidianamente dalla società che lo circonda. Dalla famiglia povera in primis. Non mancano assurde ed esilaranti avventure d’ogni tipo – anche di carattere erotico una più sfigata dell'altra - personaggi arroganti senza scrupoli, prevaricatori, cialtroni ed incredibili re-interpretatori del vangelo in chiave buddhista che rischiano il linciaggio durante una confessione pubblica di focolarini. Sarà una grottesca rapina in banca e la fuga in Nicaragua la chiave di volta?
Il tutto scritto con uno stile espressivo, crudo e personalissimo, non privo di volgarità ma vorticoso e viscerale, quasi “vomitato”, che spesso più che indignato diventa comico.
Maurizio Makovec è nato a Viterbo, dove vive tuttora con la sua "mezza mela" nonché moglie l'8 luglio 1972 (l'uscita in libreria il giorno del suo compleanno è un buon segno ma è del tutto casuale). Lavora, quando non è cassaintegrato come il suo mito Pennacchi, in un'azienda privata. Ha pubblicato nel 2003 il romanzo d'esordio "Lacchè, Fighette e Dottorandi" che ha riscosso ottime critiche ma ha venduto poco; nel 2005 il saggio "Céline in Italia" che non si sa quanto abbia venduto ed è ora al suo secondo romanzo. Stavolta si spera che venda parecchio ma soprattutto che "Céline è fuori stanza" diventi un cultbook.
- Uno Notizie Viterbo -
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