VITERBO (UnoNotizie.it)
Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Luigi Daga sugli arresti a Viterbo nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica sulla sanità viterbese:

" Non ci voleva molto a capire che gli arresti per corruzione alla ASL di Viterbo erano un “evento annunciato” come i terremoti nelle aree sismiche, le alluvioni in Maremma e le eruzioni del Vesuvio. Si sa che prima o poi avverranno.

Il 35% dei reati accertati nel Lazio vengono commessi nella Sanità.

Una percentuale enorme.

Sarà la magistratura ad accertare i fatti di Viterbo facendo il suo corso.

Ancora una volta sono i giudici ad intervenire in assenza di un ruolo attivo della politica, in questo caso del Partito democratico, che ha responsabilità pesantissime. Un anno e mezzo fa ho scritto un libro dossier “Il salasso, le mani sulla salute”, denunciando le malversazioni e gli imbrogli che avvenivano nella Asl di Viterbo, ma il silenzio prima e la difesa ad oltranza poi del Direttore generale da parte di tutti gli esponenti del Partito Democratico (Marrazzo, Fioroni, Parroncini e  sindaci) ha permesso che la situazione degenerasse ulteriormente, estendendosi a macchia d’olio.

Doveva essere evidente che le questioni da me sollevate erano solo la punta di un iceberg; invece mentre arrestavano i corrotti di Viterbo, il direttore generale stava preparando una cena per festeggiare la sua promozione in una Asl di Roma, quella del S. Filippo Neri.

Era altrettanto evidente che ci trovavamo di fronte ad una gestione senza scrupoli.
 
Clientelismo, discriminazione dei cittadini, occupazione di posti, oltre all'impadronirsi del potere con ogni mezzo, anche illecito, a discapito del diritto alla salute, alla prevenzione e alla cura.

Questo diritto elementare dei cittadini è stato cancellato e la sanità è diventata occasione per accrescere potere e consensi elettorali, anche in modo illegale.

La salute è passata in secondo piano per dare la precedenza agli affari e alla ricerca dei voti per un ministro o un consigliere regionale.

Inascoltato a Viterbo, scrissi a Veltroni inviandogli una copia del libro, invitandolo a guardarsi bene dai suoi collaboratori essendo stato anche lui coinvolto inconsapevolmente nella scandalosa vicenda in cui la ASL è stata utilizzata per le elezioni primarie che lo videro eletto segretario del P.D.

Altrettanto ho fatto con Marrazzo.

Silenzio assoluto, anzi, difesa d’ufficio.

La questione morale di Enrico Berlinguer messa sotto i piedi.

Se non si interviene prima sulla contaminazione tra politica e affari non ci si lamenti poi se intervengono i giudici.  

Luigi Daga
 

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