BOLSENA (UnoNotizie.it) Ogni anno la sera del 23 luglio e la mattina del giorno successivo, a Bolsena, comune della Tuscia sulle rive del lago omonimo, si tiene la spettacolare rappresentazione dei Misteri di Santa Cristina, la santa bambina che subì il martirio durante l'ultima persecuzione di Diocleziano nel 305. La leggenda narra che la giovane undicenne, per la sua straordinaria bellezza e le sue nobili origini, era particolarmente desiderata dai giovani bolsenesi e un matrimonio conveniente era il futuro che i genitori avevano in mente per lei. Cristina, però, si era segretamente promessa a Dio, convertendosi alla fede cristiana.

Il padre Urbano, temuto ufficiale dell'imperatore, non tollerando una simile scelta, fece di tutto per convincere la figlia a rinnegare Cristo. La segregò in una torre, la fece flagellare, la consegnò ai giudici che, dopo averle inflitto terribili torture, le legarono una pesante pietra al collo e la gettarono nelle acque del lago.

Qui avvenne l’evento prodigioso. La pietra invece di andare a fondo galleggiò e riportò a riva la fanciulla sana e salva. Il culto della santa iniziò nel IV secolo e, ancora oggi, le gesta della martire rivivono nella fantasia dei suoi concittadini che, dicono le ultime notizie sui misteri di Santa Cristina, fanno attraverso una spettacolare rievocazione che è quanto resta di un culto popolare in passato ancora più complesso e articolato. Nel centro storico del paese, su palchi di legno dislocati in vari punti, vengono allestite rappresentazioni che rievocano gli episodi del martirio della Santa, affidate a gruppi di improvvisati attori, vestiti con sfarzosi costumi d'epoca. Le scene sono quadri plastici popolati da personaggi silenziosi e statici che compongono fotografie viventi: Santa Cristina galleggia sulla pietra nel lago, il supplizio della ruota, il carcere, il supplizio della fornace, i diavoli, la flagellazione, la distruzione degli idoli, le aspidi, la morte per le saette, la deposizione nel sepolcro.

Vere e proprie diapositive in cui una sapiente scelta delle luci, dei colori e della scenografia, insieme alle espressioni dei volti, alla mimica del corpo e al gesto sospeso, creano suggestive atmosfere interrotte. Sta proprio nell’immobilità l’elemento di maggiore fascino dell'immagine complessiva che rende i Misteri particolarmente emozionanti e mistici, tanto da essere annoverati tra le manifestazioni popolari più interessanti dal punto di vista culturale. La sera del 23 luglio la statua di Santa Cristina viene portata in processione per le vie del paese dalla chiesa a lei dedicata, mentre il mattino successivo si effettua il percorso inverso. Nella Basilica di S. Cristina è custodito la pietra del supplizio della martire e le reliquie del miracolo eucaristico del 1263.

Un sacerdote boemo, che nutriva dubbi sulla verità della presenza reale del Corpo e Sangue di Gesù nell’Eucaristia, mentre celebrava la messa vide sgorgare dall’ostia consacrata delle gocce di sangue che si posarono sul corporale e sul pavimento. L’evento fu riferito al papa Urbano IV, che si trovava ad Orvieto, il quale istituì l’anno dopo la festa del Corpus Domini. L’origine dei Misteri si può ritrovare nelle Sacre Rappresentazioni dei secoli XIII – XVI, un genere teatrale rappresentato per lungo tempo all’interno delle chiese, dato il suo carattere prettamente religioso, per approdare poi nelle piazze. La tradizione di questa sacra rievocazione è profondamente radicata nell’animo degli abitanti di Bolsena che ogni anno vi assistono immancabilmente con la massima devozione ed entusiasmo. I “Misteri”, in effetti, per la loro unicità e la loro consolidata storia, lunga quasi mille anni, hanno richiamato l’attenzione dei maggiori studiosi di storia del teatro, di antropologia e di tradizioni popolari. 
                                                                                                                   Elisa Ignazzi


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